Fini: un errore escludere la leader del Fn dalla marcia di Parigi
Sull’esclusione di Marine Le Pen, leader del Front National francese, dalla marcia di Parigi è intervenuto anche Gianfranco Fini: «Più che una non partecipazione si è trattato di un’esclusione». Intervistato dal Mattino, l’ex ministro degli Esteri ha dichiarato: «Credo abbiano sbagliato i partiti francesi che si richiamano ai valori repubblicani ad esprimere un non gradimento alla presenza del Front National». Secondo Fini, in Francia hanno prevalso i calcoli di politica interna: «Si è temuto un ulteriore aumento di popolarità della Le Pen. Le valutazioni domestiche hanno prevalso sulla necessità a dare, simbolicamente, un’immagine plastica di vera unità del mondo politico francese rispetto all’attacco subito dal Paese».
Si può rivedere il Trattato di Schengen
Quanto poi ai contatti con il mondo islamico, «quando si parla del rapporto con l’Islam, stentiamo a comprendere che quella religione è totalizzante. Non fa distinzione tra sfera privata e pubblica. Non è acquisita la cultura laica dello Stato; c’è subordinazione completa ai principi del Corano». E al giornalista che gli chiedeva cosa dovrebbe fare l’Europa l’ex presidente della Camera ha detto: «Dare solidarietà reale a chi il terrorismo lo ha in casa e lo combatte. Poi c’è il discorso sugli immigrati che vivono in Europa». E ha sottolineato: «Non capisco le polemiche sul Trattato di Schengen. E’ un trattato e, come tale, può essere rivisto in maniera più restrittiva se si concorda che ci troviamo in condizione di eccezionale emergenza per la sicurezza».