Accoltellato da due minori immigrati per difendere il figlio. E la notizia viene “addolcita”
Un ragazzo di 14 anni, di origini tunisine. Un altro ragazzo di 15 anni, moldavo. Un compagno di scuola, terrorizzato dai loro atteggiamenti violenti. Il padre di questo studente indifeso, che ascolta i racconti del figlio e cerca una via d’uscita per far finire l’incubo. Magari un rimprovero a quei minori che tutto sembrano tranne adolescenti. E finisce in tragedia, con molti giornali che “manipolano” la notizia e parlano genericamente di bullismo, scatenando la rabbia del popolo di Facebook.
L’aggressione con un coltello
Il padre del ragazzino “vittima” incontra i due violenti per strada e commette l’errore di rimproverarli: «Dovete smetterla con mio figlio». Ma è bastata questa frase per scatenare la rabbia. All’improvviso uno dei due minorenni tira fuori un coltello a serramanico e colpisce l’uomo con tre colpi, uno al cuore e due ai fianchi. L’uomo crolla al suolo e per il ragazzo scattano le manette. Il tutto avviene a Musile di Piave, un paese normalmente pacifico, davanti a decine di persone, coppie e famiglie che passaggiavano.
Il linguaggio di alcuni giornali
I testimoni hanno fornito la descrizione dei due ragazzi e i carabinieri li hanno fermati mentre ancora si davano alla fuga: il 14enne è stato arrestato e, una volta accompagnato in caserma, ha ammesso le sue colpe. La vicenda ha avuto un seguito sul web perché – come detto – alcuni giornali hanno bollato il tutto come bullismo, lite, aggressione e disagi che vivono i minori. “Ma quale bullismo, quelli sono delinquenti e basta”, “metteteli in galera e gettate la chiave”, “stop buonismo, non ne possiamo più”, “nessuno sconto, nemmeno nei resoconti dei giornali”.