Real Madrid, via la croce dal logo per avere i soldi degli arabi
Ricorda le Crociate. Perciò meglio toglierla quella Croce. La Banca Nazionale degli Emirati Arabi Uniti non ha avuto dubbi. Nè la dirigenza del Real Madrid ha battuto ciglio. Del resto pecunia non olet, e che vuoi che sia la Croce del simbolo. Chi vuoi che ci faccia caso. Quel che serve davvero sono i soldi. I maledettissimi denari degli arabi. Ovunque. Anche nella cattolicissima Spagna. Soldi per appianare le perdite e risanare il bilancio miliardario della squadra di calcio più blasonata al mondo. E che però adesso il blasone se l’è venduto. L’ha venduto e dismesso.
Agli arabi la Croce dà fastidio
Agli islamici la Croce dà fastidio, non c’è niente da fare. Siano essi moderati o seguaci dell’autoproclamato Califfo nero Al-Bagdhadi, abbiano o meno vissuto nelle nostre città e magari studiato nelle nostre università, la Croce gli è indigesta. Per via dei tanti ricordi: Carlo Martello, le Crociate, Lepanto. L’impossibilità di islamizzare e soggiogare tutta l’Europa. Vuoi che possano averlo dimenticato? Certo che no. Lo studiano e se lo tramandano. Cosicché se si presenta l’occasione te lo ricordano subito. Florentino Peres e i dirigenti del Real Madrid hanno indubbiamente fatto tanto per la loro squadra e per i loro tifosi. I blancos sono ancora i più forti e il loro strapotere sembra senza limiti. Ma oggigiorno tutto ha un prezzo.
L’aveva donata Re Alfonso XIII
Né puoi pensare di tenerti Cristiano Ronaldo e Gareth Bale, James Rodrìquez e Toni Kroos, Karim Benzema e Luka Modric e Sergio Ramos e pure Carlo Ancelotti col prezzo del biglietto o delle maglie. Serve la moneta per far correre la pelota. E la moneta ce l’hanno loro: gli arabi. Per cui se ti chiedono di fare un sacrificio, se ti ordinano di togliere via la Croce dalla corona che è la tua storia, la storia di un Re, Alfonso XIII, che decise di donare il suo stemma a una squadra di calcio, allora il sacrificio si dovrà fare. Nel nome di Dio. Il dio denaro.