Norman Atlantic: di 179 persone non si sa nulla. Tre italiani tra i dispersi
Il bilancio delle vittime del naufragio del traghetto Norman Atlantic è ancora incerto. Il perché lo ha spiegato il procuratore di Bari Giuseppe Volpe: facendo il bilancio tra il numero delle persone presenti, 499 in tutto, i naufraghi soccorsi (310) e le 10 vittime accertate, restano 179 persone di cui non si hanno notizie certe ma che potrebbero essere su due mercantili greci che hanno partecipato ai soccorsi e che ora sono diretti verso la costa ellenica. La situazione è complicata anche dal fatto che il traghetto trasportava anche alcuni clandestini: è dunque possibile, avverte Volpe, che a bordo del relitto si troveranno altre vittime.
La nave San Giorgio arriva a Brindisi
È intanto arrivata a Brindisi la nave San Giorgio con a bordo i sopravvissuti dell’incendio sul traghetto. Prima di dirigersi verso il porto la nave San Giorgio ha recuperato in mare il corpo di un’altra delle vittime, il cui numero sale per ora a 11. Tra i dispersi anche tre italiani: si tratta di tre autotrasportatori napoletani, Carmine Balzano, Giovanni Rinaldi e Michele Riccardo, che lavoravano per l’azienda Eurofish, attiva nel commercio del pesce. La moglie di uno di loro, Carmine Balzano, ha polemizzato per il ritardo nei soccorsi: ”Lo Stato ha mandato i salvataggi, ma alle otto del mattino, mentre la nave si è incendiata alle tre di notte. Lo Stato e Renzi hanno mandato i soccorsi per dire che hanno fatto una cosa bella e grandissima – aggiunge la donna – sempre le stesse scene, da tre giorni. Sempre le stesse scene”. L’ultima volta che ha parlato con il marito Carmine, alla donna l’uomo ha detto di essere riuscito a salire su una scialuppa, forse rovesciata poi dalle onde del mare in tempesta.
Morti due marinai albanesi
Al triste bilancio del disastro si aggiungono altre due vittime che non erano sul traghetto: sono due marinai del rimorchiatore albanese Illiria morti oggi durante le manovre per l’aggancio del traghetto Norman Atlantic, al largo di Valona. I due sono stati colpiti da un cavo che si è spezzato durante le manovre. Ma perché l’Illiria stava agganciando il traghetto? “Non sappiamo a che titolo quel rimorchiatore albanese fosse lì”, dice Giuseppe Barretta, uno dei soci della ditta brindisina che si sta occupando – su disposizione della autorità giudiziaria – del rimorchio in Italia della imbarcazione sottoposta a sequestro. L’operazione dovrebbe essere portata a termine domani mattina per poi trasportare il relitto a Brindisi, dopo averlo messo in sicurezza perché all’interno del traghetto vi sarebbero ancora focolai di incendio.