Incredibile Rai: “Natale in casa Cupiello” sostituita con la replica di Benigni

26 Dic 2014 10:10 - di Luca Maurelli

Una tradizione, da sempre, come il panettone a tavola e i regali sotto l’albero. “Natale in casa Cupiello” è una grande commedia tragica di Eduardo De Filippo che ci tiene compagnia da tanti anni nella serata di Natale come un immortale sottofondo al rumore dei piatti in cucina e alle telefonate di auguri in vista del cenone. Ma la Rai, ormai, sa stravolgere anche il più collaudato dei copioni. Ed ecco che la sera del 25 dicembre, dopo aver annunciato sul proprio sito ufficiale la messa in onda alle 21.15  dell’opera eduardiana su Rai 5 (canale 23), l’ha improvvisamente sostitituita con la replica dei Dieci Comandamenti di Roberto Benigni, lasciando di stucco milioni di telespettatori. Molti dei quali, ovviamente, non hanno trovato altro modo che protestare sui social network. E il Natale di Lucariello? Era già andato in onda, il 25 pomeriggio, senza che nessuno ne fosse a conoscenza, come fosse un riempitivo da buttare lì nelle ore in cu davanti ala tv, ovviamente, non c’era quasi nessuno.

Benigni rispunta ovunque

Eppure sullo stesso sito ufficiale della Rai, allo stesso orario, se provate a consultarlo anche adesso, viene proposto proprio il milionario show mistico del comico toscano, annunciato per la sera di Natale e in replica anche stasera. Mistero del palinstesto Rai. Quando è stata decisa la sostituzione? E perché non modificare almeno le indicazioni sul sito? Eppure su quel canale dedicato dall’azienda di Stato alla cultura è presente una pomposa scheda della grande opera del drammaturgo napoletano e di quella versione proposta ogni Natale a colori, del 1977, con la grande Pupella Maggio, un’esordiente Lina Sastri, la partecipazione in un piccolo ruolo di Marisa Laurito, ma soprattutto con Eduardo e Luca De Filippo nei ruoli del padre e del figlio. Protagonista della vicenda è Luca Cupiello, un uomo colpito dall’inerzia, che vive al di fuori dei suoi problemi familiari e desidera solo costruire il suo presepe, simbolo di uno spazio alternativo alla realtà in cui vive. Quella domanda che interroga il mondo molto più di tanti pistolotti di Benigni, “Te piace o presepe?”, quest’anno l’hanno sentita in pochi. Peccato.

 

 

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *