Milano, Roma, Arezzo: ancora episodi di immigrazione violenta
Ancora immigrazione violenta. Ancora sangue nelle nostre città. L’ultimo episodio a Milano dove un peruviano di 21 anni è stato accoltellato, colpito con due fendenti, uno all’addome e uno alla spalla, ed è morto poco dopo in ospedale. Sembrerebbe l’esito tragico di una guerra tra bande: la vittima, un immigrato regolare e incensurato, è stato aggredito da alcune persone, forse un gruppo di filippini, mentre era in compagnia di due suoi connazionali, in zona Quarto Oggiaro. Anche gli altri due peruviani, risultati poi a loro volta in regola e senza precedenti penali, sono rimasti feriti in modo lieve. Uno scenario criminale che rimanda alla guerra metropolitrana tra bande di diverse etnie, tipiche di realtà multirazziali d’oltreoceano. E invece no: accade, e purtroppo ormai all’ordine del giorno, proprio nel Bel Paese.
Roma, l’aggressione di un ragazzo da parte di un sudanese
E allora, siamo proprio nella capitale quando nel quartiere Ostiense della città, una delle zone limitrofe al centro – decisamente un’area urbana molto meno che periferica – si verifica l’ultima aggressione violenta, con furto annesso. L’episodio criminale è avvenuto esattamente in piazzale dei Partigiani, nei pressi di una delle stazioni ferroviarie romane, dove un uomo proveniente dal Sudan, armato di coltello, ha preso a calci e pugni un ventenne e lo ha rapinato del portafogli. L’aggressore è stato notato dai carabinieri della stazione Garbatella che lo hanno inseguito, poi fermato e trattenuto in caserma, in attesa di essere sottoposto al rito direttissimo. Si tratta di unio straniero di 52 anni, già noto alle forze dell’ordine, arrestato con l’accusa di rapina aggravata.
Arezzo, calci e pugni dal marito marocchino alla moglie italiana
E non è tutto, purtroppo. Grandi città a parte, anche quella che una volta era la tranquilla provincia italiana vive ormai l’incubo della violenza innestata sul terreno sociale cittadino, importata da lontano. Così, ad Arezzo, un quarantatreenne di origine marocchina è stato arrestato dai carabinieri di Sansepolcro (Arezzo) per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Stando a quanto ricostruito dai militari, l’uomo, attualmente in stato di fermo nel carcere di Arezzo, probabilmente spinto dall’abuso di alcol avrebbe picchiato con violenza la moglie, una quarantaseienne di Sansepolcro, colpendola con calci e pugni e procurandole lesioni giudicate guaribili in venti giorni dai sanitari dell’ospedale locale, dove è stata accompagnata. Una violenza senza confini che sembra non conoscere tregua umana e argini nazionali.