Ribellione contro un sexy manifesto di Belen come nel film di Fellini del ’62

13 Dic 2014 11:54 - di Lisa Turri

Due maxi manifesti che ritraggono Belen Rodriguez che pubblicizza una nota marca di biancheria intima stanno diventando un piccolo caso a Milano, dopo che un comitato di cittadini ha invitato la polizia municipale a toglierli in quanto l’avvenenza della soubrette distrarrebbe gli automobilisti in Corso Buenos Aires, una delle vie dello shopping cittadino. Paolo Uguccioni, presidente del Comitato Venezia Buenos Aires ha scritto infatti nei giorni scorsi una lettera alla polizia locale in cui raccoglie segnalazioni di cittadini sulla presenza di “enormi cartelloni pubblicitari” che “rappresentano un serio pericolo per la circolazione veicolare”. Tra questi anche quello di Belen, ammiccante in biancheria intima. Da qui la decisione della Polizia locale, secondo il comitato, di chiedere la sostituzione del cartellone con uno più sobrio che pubblicizzerà un profumo. Cosa che potrebbe accadere lunedì.

Un caso analogo due anni fa

Due anni fa Belen Rodriguez era stata protagonista di un caso simile, sempre a Milano e nella stessa zona: in un cartellone pubblicitario appariva fotografata nell’atto di abbassarsi le mutandine. Un poster che venne giudicato diseducativo dai residenti che si rivolsero anche in quel caso al commissariato di polizia.

Il film di Fellini è stato profetico

L’episodio del sexy manifesto ricorda molto da vicino la grottesca storia raccontata da Federico Fellini nel cortometraggio Le tentazioni del dottor Antonio (1962) dove il protagonista (Peppino De Filippo) è un moralista sessuofobo ossessionato dal manifesto di una procace Anita Ekberg proprio davanti casa sua. Fu ideato per difendere il suo film La dolce vita contro l’accanimento dei benpensanti ma al tempo stesso vi si celava una denuncia contro l’invadenza dei manifesti pubblicitari.

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