Meno separazioni e divorzi in Italia: è amore? No, è crisi economica
Un insolito dato statistico fa discutere sociologi e piscologi della coppia. Come ha registrato qualche tempo fa l’Istat, sono in calo in Italia, per la prima volta in 40 anni, le separazioni e i divorzi. Che cosa c’è sotto? Possibile mai che si riafferma l’amore coniugale proprio nel tempo in cui i matrimoni comunque diminuiscono e aumentano le unioni di fatto? La realtà è assai più prosaica e, se vogliamo, anche un po’ amara: tutto dipende dalla crisi economica. Le coppie sposate già non ce la fanno a tirare avanti tra redditi che calano e tasse che aumentano, figuriamici se possono permettersi anche il “lusso” di lunghe e costose trafile legali, assegni di mantenimento e traslochi. E così preferiscono fare buon viso a cattivo gioco, facendo finta di sopportarsi, per quanto possono…
Tra mutui e assegni di mantenimento
E sì perché, come si legge sul sito Donneuropa, divorziare costa. «I coniugi che si separano devono, innanzitutto, provvedere a mantenere due case, e se c’era una casa di proprietà spetterà a uno solo dei due: nel 57,6 per cento dei casi è assegnata alla moglie (anche perché la casa segue i figli, che più spesso restano ad abitare con la madre), nel 20,9 per cento al marito, nei casi restanti i due cercano una nuova abitazione. Tante coppie, al momento del divorzio, hanno anche il mutuo ancora da pagare. Così, scopriamo da un’indagine Demoskopea, 18 donne separate e 28 uomini separati su 100 cento pagano ancora le rate mensili. Poi ci sono gli assegni di mantenimento, che secondo l’Istat riguardano il 19 per cento delle separazioni e sono quasi sempre corrisposti dal marito. In media si tratta di 500 euro, una cifra che impatta enormemente su stipendi risicati come quelli attuali. Infine, naturalmente, ci sono le spese legali, per procedimenti che si protraggono per anni». Insomma, tante coppie scoprono, magari in età matura, il… matrimonio di interesse.
Il divorzio breve
La cartina di tornasole l’avremo comunque presto, con il cosiddetto divorzio breve. La commissione Giustizia di Palazzo Madama ha infatti dato l’ok alla norma che prevede di accorciare notevolmente i tempi per arrivare a una separazione definitiva, senza passare la trafila del divorzio in sede giudiziaria. Basteranno sei mesi per dirsi addio. Meno cartebollate, meno burocrazia. Ma, con questi chiari di luna, non saranno presumibilmente molte le coppie che approfitteranno della nuova normatva.