L’ippopotamo liberato muore sotto un’auto. E scoppia la lite tra animalisti

29 Dic 2014 13:03 - di Paolo Lami

E’ polemica per il blitz degli animalisti che sabato notte hanno liberato gli animali del Circo Orfei attendato nell’area del Centro Fiere di Villa Potenza di Macerata provocando la fuga di un ippopotamo poi travolto e ucciso da un’auto, una Polo condotta da un 25enne di Sambucheto che si è trovato di fronte, all’improvviso, la bestia sulla carreggiata della Strada Provinciale 361 e non è riuscito a evitarla distruggendo completamente l’auto.
Il Partito Animalista Europeo prende con decisione le distanze dal gesto che ha portato alla morte la femmina di ippopotamo, un bestione di 15 quintali di nome Aisha. «Un conto è aprire le gabbie ed avere una minima speranza che quegli animali liberati possano salvarsi, così come accaduto qualche giorno fa a Ravenna con la liberazione di ben 800 visoni, azione lodevole che il Pae appoggia in pieno, un conto – contesta Enrico Rizzi, segretario del Pae, il Partito Animalista Europeo – è invece condannare a morte certa un animale. Chi ha fatto ciò deve vergognarsi perché sapeva benissimo che il povero ippopotamo purtroppo non avrebbe mai potuto avere una possibilità di sopravvivenza e che nella migliore delle ipotesi sarebbe stato catturato il giorno stesso e riportato all’interno della struttura circense, o ucciso durante la cattura. I responsabili di quanto accaduto sono soltanto degli incoscienti che hanno tolto la vita ad un povero animale, già sfortunato di suo per essere stato costretto a vivere gran parte della sua vita all’interno di un circo solo ed esclusivamente per la follia e la crudeltà dell’essere umano».

Polemiche contro gli animalisti sui Social

Anche sui Social monta la polemica di persone che, pur dichiarandosi apertamente animaliste, giudicano una follia e un atto di stupida irresponsabilità il gesto compiuto nella notte di sabato.
Il blitz degli animalisti è scattato a tarda sera, attorno alle 22,30: hanno tagliato le recinzioni attorno al Circo, una di quelle reti che vengono abitualmente utilizzate per delimitare i cantieri edili, ed hanno disattivato la recinzione elettrica interna a basso voltaggio che una funzione dissuasiva per gli animali. Dopodiché hanno liberato l’ippopotamo e altri animali lasciando poi alcune scritte sui mezzi del Circo. L’ippopotamo liberato ha raggiunto la strada provinciale e qui si è trovato all’improvviso davanti l’auto del giovane che non è riuscito ad evitare l’impatto. Il ragazzo non ha riportato danni ma la femmina di ippopotamo è deceduta nello scontro che ha distrutto completamente l’auto.

Un anno fa la petizione contro i Circhi a Macerata

I veterinari dell’Asur giunti sul posto assieme ai vigili del Fuoco e alla polizia non hanno potuto far altro che constatare la morte dell’animale ed hanno poi aiutato i dipendenti del Circo a rcuperare gli altri animali che erano stati liberati.
L’addestratore, Moreno Montagnoni, sostiene che da mesi il Circo è sotto attacco degli animalisti: «Siamo bersaglio degli animalisti da mesi. Abbiamo subito attacchi anche a Cesena e Ravenna. Eravamo in pieno spettacolo e abbiamo annunciato la pausa per recuperare gli animali: tra cui alcuni dromedari, struzzi e una zebra. Lo spettacolo è stato sospeso».
Proprio un anno fa, a febbraio, era partita una petizione online e una raccolta di firme indirizzata al sindaco della cittadina marchigiana, Romano Carancini, per vietare l’esibizione sul territorio comunale di circhi che utilizzano animali.

Per la Forestale il Circo è in regola con le normative

Oggi al Circo sono arrivati gli uomini del Cites Regionale del Corpo Forestale, che svolge controlli periodici sulle strutture circensi per verificare la tutela degli animali in via di estinzione, il benessere animale e la detenzione di specie considerate pericolose per la salute pubblica nell’ambito della Convenzione di Washington che regolamenta il commercio delle specie animali e vegetali considerate in via di estinzione e la detenzione di specie considerate pericolose per la salute umana, e il personale della Stazione Forestale di Macerata che hanno verificato se il Circo Orfei aveva tutti i requisiti e i permessi per detenere l’ippopotamo coinvolto nell’incidente gli altri animali utilizzati nella struttura considerati pericolosi o a rischio di estinzione.
Il Circo ha esibito l’autorizzazione prefettizia necessaria e la documentazione di regolare acquisizione prescritta dalla Convenzione di Washington per detenere le specie in via di estinzione, quali, appunto, oltre all’ippopotamo deceduto, anche , 5 pitoni molurus, 3 boa constrictor, una tarantola, 6 tigri. Gli uomini della Forestale hanno poi verificato le strutture di detenzione degli animali senza riscontare mancanze.
Ora la parola passa alla magistratura che indaga sul blitz degli animalisti dopo la denuncia del proprietario del Circo.

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