Giustizia, l’Anm vuole dettare legge. E paga una pubblicità sui giornali
Una intera pagina a pagamento su alcuni quotidiani e una conferenza stampa, per dire che la riforma della prescrizione immaginata dal governo è «assolutamente insufficiente». Sono le iniziative prese dall’Anm, che di fatto interviene a gamba tesa nel dibattito politico sulla giustizia.
La conferenza stampa dell’Anm
«E ora apriamo gli occhi» si legge sull’inserzione pubblicitaria, che riporta numeri della giustizia e dei tribunali. «Servono interventi forti, adeguati alla gravità della situazione», hanno poi detto i vertici dell’Anm nel corso della conferenza stampa, durante la quale hanno anche sostenuto che l’intervento sulla corruzione che è stato previsto da Matteo Renzi, che dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri domani e che sostanzialmente si traduce nell’aumento della pena «non risolve in problemi» ed è solo «la strada più facile, ma altre più difficili sarebbero più efficaci».
La replica del Guardasigilli
«Si stanno facendo delle riforme, l’Anm ha tutta la possibilità, in un confronto che non è mai venuto meno, di indicare gli interventi che ritiene prioritari», è stata la replica del ministro della Giustizia Andrea Orlando, secondo il quale «la forma della comunicazione credo porti un po’ a una semplificazione eccessiva dei temi, come ha spesso ricordato l’Anm. Questo vale anche quando l’Anm segue questa forma».
Bianconi: «Una invasione di campo»
Secondo alcuni osservatori, invece, la questione non è solo di forma, ma di sostanza. Per il deputato di Forza Italia, Maurizio Bianconi, «è vero che molti magistrati lavorano in condizioni proibitive, ma come al solito l’Anm si pone come organo politico invece che sindacale».
«Loro sono chiamati a dire quante cause evadono, come funzionano i tribunali non a usare argomenti di corredo politico», aggiunge Bianconi, per il quale quello che emerge da queste iniziative è che «vogliono dettare la linea della riforma e intervenire sia nel procedimento legislativo sia nelle decisioni dell’esecutivo». «È una invasione di campo cui assistiamo dai tempi di Di Pietro magistrato», prosegue il deputato azzurro, per il quale però, se «la magistratura pensa di poter agire così, come una casta che si ritiene al di sopra di tutto», la colpa è anche della politica: «Sono state le carenze della politica a consentire questa situazione».