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Addio a Joe Cocker, il mito. Tutta una vita dedicata al rock

Addio a Joe Cocker, il mito. Tutta una vita dedicata al rock

Cultura - di Mario Aldo Stilton - 22 Dicembre 2014 - AGGIORNATO 23 Dicembre 2014 alle 10:31

Il ritmo è ossessivo. Lento e ritmato, ma ossessivo. Ritmo che ti spinge, che ti invoglia a muoverti. E quella voce roca, quasi sgraziata, ma così carica di testosterone. Lui che canta e lei che si muove sinuosa e avvolgente: Joe Cocker se ne è andato a settant’anni. Improvvisamente. Se ne è andato per un tumore ai polmoni logica conseguenza del suo essere un fumatore incallito e mai pentito. Ma la sua voce no. È certo che quella voce, quel graffio vocale di “You can leave your at on” che quasi avvolge una statuaria e inarrivabile Kim Basinger spronata  e guidata da Miky Rourke non saranno facili da dimenticare.

Idraulico e cantante

L’idraulico divenuto cantante che ha avuto i primi successi con le cover dei Beatles era, come ha detto il suo agente Barrie Marshall «semplicemente unico». Una carriera segnata dagli eccessi e dall’alcol che comunque mai hanno condizionato quel timbro di voce così particolare ed avvolgente.

Nove settimane e 1/2

Il successo internazionale, planetario di Joe Cocker è arrivato infatti con la canzone scritta da Randy Newman quale colonna sonora di ” Nove settimane e 1/2“,  film che ha consacrato anche la coppia di attori Rourke-Basinger.Insomma un vero “big” del Rock, Cocker, pluripremiato ed osannato aveva spopolato anche a Woodstock dove la sua interpretazione del brano “Leon Russel Delta Lady” aveva scatenato il delirio. Poi fu la volta di You are so beautiful e di tanti altri successi. Da tempo e ciclicamente le voci di una sua morte si sono inseguite sul web, sempre smentite. Stavolta però era tutto vero.

 

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22 Dicembre 2014 - AGGIORNATO 23 Dicembre 2014 alle 10:31