Renzi strizza l’occhio agli evasori: niente più carcere sotto i 200 mila euro

20 Nov 2014 18:05 - di Gabriele Alberti

Renzi scegli la via delle depenalizzazioni. Non solo l’elusione fiscale non sarà più un reato penale, ma anche per l’evasione molte sono le novità in arrivo nell’articolo 4 della bozza di riforma fiscale che il governo intende presentare la prossima settimana in Consiglio dei Ministri:  per alcune fattispecie il governo è pronto a mettere un freno alle Procure, lasciando che a colpire i contribuenti infedeli sia solo il Fisco.

Ecco cosa cambia

Solo superando la soglia di 200mila euro di evasione scatterà il reato penale (potenzialmente anche il carcere): cioè, la dichiarazione infedele diventerà penalmente rilevante solo sopra questa soglia, che attualmente è fissata a 50mila euro. Il provvedimento di cui il Messaggero ha dato un’ anticipazione è ancora al centro di riunioni con Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza. Significa che «se nei conti viene indicato un costo realmente sostenuto, ma che il Fisco non considera deducibile, non potrà scattare la denuncia penale».  Anche le frodi fiscali subiranno una modifica. Per contestarle non basterà una falsa rappresentazione delle scritture contabili, ma bisognerà dimostrare che sono state compiute operazioni simulate «oggettivamente o soggettivamente», avvalendosi di «documenti falsi o altri mezzi fraudolenti idonei ad ostacolare l’accertamento».

Sotto i mille euro fatture non punibili

Confermata la non punibilità penale delle false fatture inferiori a mille euro. Altra novità è che i beni (escluso denaro e titoli), sequestrati dalla magistratura nell’ambito di indagini fiscali, potranno essere affidati alla gestione dell’Agenzia delle Entrate e del Demanio invece che agli amministratori giudiziari.

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