Marò, in India 1000 giorni d’ingiustizia e di vergogna. La rabbia in piazza

11 Nov 2014 14:44 - di Ginevra Sorrentino

«Mille giorni d’ingiustizia per i Marò e di debolezza per immagine Italia nel mondo», twitta sul web la responsabile comunicazione di Forza Italia, Deborah Bergamini. «Mille giorni in attesa della riconquista della libertà. Come fanno i veri italiani», conclude nella sua lunga lettera pubblicata in prima pagina dal Corriere del Mezzogiorno Paola Moschetti, compagna di Massimiliano Latorre, che rivisita nero su bianco il sacrificio patito dai due militari da oltre due anni e mezzo intrappolati nella maglie del sistema giudiziario del gigante asiatico e dall’incapacità a riportarli a casa dimostrata dai ministri dei nostri governi che si sono succeduti nel tempo, dall’esecutivo di Monti a quello odierno renziano, passando per l’intermezzo di Enrico Letta.

Il sacrificio nei tweet e nelle parole di moglie e compagne

«Mille giorni e tre governi sono inutilmente passati», twitta infatti il deputato di FdI, Ignazio La Russa, aggiungendo come «l’immobilismo e il silenzio continuano, forse per celare motivazioni affaristiche mentre in India qualcuno torna ad ipotizzare la legge antiterrorismo che prevede la pena di morte. La dignità nazionale lascia il posto alla vergogna nazionale».

Mille giorni di esilsio in India. Di rimpalli da una corte all’altra dei tribunali di Nuova Delhi. Di rimandi a nuove ipotetiche sedi di competenza, trascorsi nell’incertezza di cavilli burocatrici e rinvii interminabili. Mille giorni di accuse e recriminazioni, che sembrano non essere ancora sufficienti per la definizione di un capo d’accusa e di un ambito giuridico idoneo alla sua valutazione. Mille giorni in cui, scrive la moglie di Salvatore Girone, Vania, in un intervento sul Tempo, «ogni giorno spero che ci sia una fine e che non sia molto lontana».

La fiaccolata di Piazza Montecitorio a Roma

Mille giorni che hanno segnato in maniera indelebile i due fucilieri di Marina, colpiti nella loro dignità di militari. Negli affetti familiari a cui è stata imposta una faticosa lontananza. Costretti dal febbraio del 2012 a congelare il tempo e a vivere in una dimensione ancora senza prospettive immediate. Un colpo profondo, quello inferto a Latorre e Girone che, come opportunamente scritto da Paola Moschetti, si aggiunge al grave ictus che ha colpito il marò Massimiliano in India «e per cui  – ricorda la compagna – la ripresa è lenta e difficoltosa, resa ancora più penosa dal pensiero di Salvatore ancora a Nuova Delhi». E intanto stasera, a ennesima dimostrazione della solidarietà di piazza al caso Marò, gli esponenti del comitato “Difendiamo l’Italia” (Fabio Sabbatani Schiuma e Fabrizio Santori) hanno organizzato una fiaccolata di solidarietà per i due militari, con appuntamento alle ore 20 in piazza Montecitorio a Roma.

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