Marino, sindaco dimezzato anche grazie al fuoco amico del “suo” Pd
Ignazio Marino sempre più sotto il tiro del “fuoco amico” del Pd, che insiste nel chiedere un cambio di passo visibile e concreto, che equivalga a una sorta di sottomissione di un sindaco inadeguato.
Sconfessato da Guerini (Pd)
Oggi a parlare in un’intervista al Messaggero è Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd romano: “Nessun diktat. Ma è ovvio che non ci si può accontentare del piccolo cabotaggio. La giunta va rafforzata per dare slancio al governo della Capitale”. Sulla possibile nomina di un vicesindaco, Guerini replica: “Compete al sindaco decidere. Ogni scelta spetta a Marino”, tuttavia “vale la pena di aggiungere che il Pd non è interessato a operazioni di piccolo cabotaggio. Qualcosa va cambiata. E se dovessi dare un consiglio a Marino, non mi accontenterei di qualche ritocco alla giunta: servono scelte funzionali a un salto di qualità dell’azione del governo cittadino”. Per Guerini, inoltre, “la questione delle multe va chiarita in tempi brevi” mentre “va risolto il tema delle periferie”.
Sassoli: poniamo fine all’agonia
Ancora più duro David Sassoli, vicepresidente dell’europarlamento per il Pd, che sfidò Marino alle primarie e che si toglie più di un sassolino dalla scarpa: “È da giugno che io gli chiedo di azzerare la giunta. Occorre un deciso cambio della squadra, ma anche dell’impostazione del sindaco. A Roma c’è un degrado che è molto evidente. A tutti, proprio a tutti”. Intervistato da Repubblica, Sassoli non esita a dire che sarebbe opportuno “staccare la spina”: “Se non riesce a ripartire, è meglio mettere fine all’agonia”. “Ho parlato con Marino e con l’altro sfidante, Paolo Gentiloni, pochi giorni dopo le elezioni – spiega Sassoli – Poi non ci siamo mai più visti. Ecco, penso che la lezione sia questa: chi vince deve coinvolgere tutti. Così non è stato, ma non ascoltare il Pd è una scelta sbagliata”.
Bettini: Ignazio chi?
Su Marino giunge anche la scomunica di Goffredo Bettini, da tutti indicato in passato come tutor politico dell’attuale sindaco di Roma. Un ruolo che Bettini nega, addossando la responsabilità di avere scelto “Ignazio il chirurgo” a Pierluigi Bersani: “Io avrei puntato su Gasbarra – spiega – o su Zingaretti che però rifiutò”. Una gara alla sconfessione di un sindaco già dimezzato alla fine della quale potrebbe esserci il voto anticipato.