La maratona oratoria organizzata dalla Fondazione An (2° parte)

8 Nov 2014 19:54 - di Redattore 92

Gli interventi alla “due giorni” di Milano «Oltre Ogni Muro» organizzata dalla Fondazione Alleanza nazionale (seconda parte)

 

Roberto Formigoni
«La domanda fondamentale è quella che ha posto Ignazio a Toti. E’ possibile oggi avere un luogo nel quale tutti coloro vogliono essere di centrodestra ragionino insieme oppure qualcuno non vuole che noi del Nuovo centrodestra ci sediamo a questo tavolo? Divisi perdiamo, per le elezioni regionali si vota il 20 marzo, le coalizioni si fanno adesso. Sento dire che il Nuovo centrodestra non deve far parte di queste coalizioni. Ncd deve uscire dal governo per andare alle elezioni anticipate? Se lo facciamo siete pronti per andare a votare in primavera? Dobbiamo uscire dal governo per far entrare un altra forza di centrodestra che con Renzi ci dialoga giorno e notte di nascosto, magari sulle televisioni e sulle aziende? L’anatema contro Ncd danneggia per primi voi. Si vince solo insieme. Con Renzi come avversario non voglio fare la fine dei conservatori che davanti all’avanzata di Tony Blair rimasero incapaci di agire per anni. Se questa vostra iniziativa sarà stata in grado di levare il primo paletto, di accettazione reciproca, un primo passo è stato fatto».

Massimo Corsaro
«Prima di decidere chi sarà il nuovo leader del centrodestra, bisogna capire il cosa vogliamo. Faccio fatica a pensare che i nostri elettori siano a favori dei matrimoni gay o che siano contenti della depenalizzazione della droga o che apprezzino le politiche sull’immigrazione di questo governo. Qualcosa all’interno del centrodestra va detto anche sull’etica agli amici di Forza Italia. Giancarlo Galan che aveva fastidio a stare con quelli di destra, si immagini che fastidio avevamo a stare con lui che ha patteggiato pagando oltre due milioni di euro per non andare in galera. Ripeto: prima decidiamo cosa vogliamo fare, dopo verranno i nomi e i volti».
Francesco Storace
«Sono emozionato perché è la prima volta che partecipo a una riunione della fondazione An. Questo è un momento importante, perché voglio salutare tutti coloro che sono stati iscritti ad An. Ho sentito il boato quando ha parlato Massimo Corsaro sulla vicenda Galan. Ci sono questioni che riguardano grassazioni autentiche che stanno accadendo nel silenzio generale. Leggo le cronache che riguardano casi di corruzione un deputato Pd del Lazio. Ne parlano i giornali ma i politici tacciono e mi chiedo perché. Ci manca quella destra che viveva anche nel valore della legalità. Qui c’è una storia che non può finire, c’è una storia che deve ricominciare. Se sono qui è per fare una proposta che ci rimetta insieme attorno ai contenuti. Non so se dobbiamo rifare il centrodestra, so che dobbiamo fare la destra. Non sono affetto da mozioni identitarie. Ma c’è qualcosa di più che va fatto. Quel popolo ha bisogno di parole d’ordine. Prima Formigoni ha detto parole importanti. Nelle Regioni che dobbiamo governare insieme vengono prima i cittadini italiani o quelli che vengono dai barconi di mare nostrum? Ignazio ad Atreju ha detto di me: “Storace non sappiamo di che partito è”. E’ vero, sono segretario de la Destra che è più una comunità che un partito. Ma che vorrebbe trovare una casa dove fare politica. Ci troviamo nella condizione di 22 milioni di italiani che a votare alle europee non ci sono andati. Ed è colpa nostra, di tutti noi. Ecco perché andrò domani anche alla manifestazione di Raffaele Fitto a Roma. La Fondazione An dopo tante polemiche sta facendo una cosa davvero bella. Ho simpatia per Salvini e gli esprimo solidarietà per l’aggressione. A Maroni voglio però dire che quella è violenza comunista e non fascista. Ma la Lega non sarà mai la mia casa. Se nasce una forza nazionale alternativa al renzismo chissene frega delle candidature. Se quel giorno verrà, vorrà dire che abbiamo costruito una forza di valori e di valorosi».

Gianni Alemanno
«Questa idea è molto positiva perché ci consente di parlare tra di noi. Viviamo una situazione di crisi molto profonda. Viviamo una sorta di rimbalzo tra le cose che dice Renzi e il martellamento di dati preoccupanti. E’ giusto dire che il centrodestra riparta dall’opposizione a Renzi, ma se qualcuno pensa di essere più coerente seguendo i dettami della Bce o del Fondo monetario internazionale, non propone nulla di alternativo. Noi non possiamo pensare di costruire il centrodestra essendo ancora più liberisti di Renzi. Un centrodestra rinascerà se si prova a ragionare con sfumature diverse. Quindi bisogna partire dal nostro interesse nazionale che oggi non coincide con quello che dicono Juncker e la Merkel. Se non riconosciamo gli effetti devastanti della globalizzazione e non mettiamo in discussione la cultura che nega le identità e le appartenenze, credo sia molto difficile trovare un’alternativa a Renzi e a quello che Renzi propone. Voi credete davvero che una politica di sviluppo possa mantenere in piedi il feticcio della moneta unica? Dobbiamo fare un ragionamento serio sull’uscita dall’euro. Sono temi fortemente caratterizzati a destra. Anche la Germania è entrata in recessione, segno che è tempo di rompere questi tabù. Quando “Repubblica”, che non è un giornale di destra, quantifica lo spazio del lepenismo italiano al 24% di elettori, noi abbiamo individuato uno spazio politico che non può essere demonizzato. Si esce fuori dall’ombra scura di Renzi se si ha il coraggio di dire cose politicamente scorrette. Non abbiamo bisogno di guardare al passato o di avere il torcicollo, ma abbiamo bisogno di una destra che faccia il suo mestiere. Rompiamo il politicamente corretto e usciamo dai diktat dei poteri forti internazionali».

Adriana Poli Bortone
«Vogliamo rimettere insieme i pezzi di questa nostra destra. Apprezziamo molto positivamente che la Fondazione Alleanza nazionale insieme con Ignazio abbia rimesso insieme chi vuole ricominciare. Stasera stiamo però ragionando come se ci fossero ancora le bocce ferme al ’93. Oggi il centro è Forza Italia o è Renzi? Io credo che oggi lo sia più Renzi di Berlusconi. Dobbiamo essere realisti e guardare le percentuali e il consenso. Oggi Forza Italia non ha le percentuali che aveva in precedenza. Oggi esiste uno spazio politico enorme che si trova a destra. La destra deve ritrovare la sua identità. Non dobbiamo vergognarci dal chiamarci conservatori. La Lega ha una sua forte dignità politica perché si sta appropriando dei temi della destra. Un dialogo serio con la Lega, se mette da parte il tema della secessione, può essere avviato. Dobbiamo confrontarci sugli obiettivi politici anziché sulle percentuali. Ritroviamo una forte identità, forte chiara e senza alcun equivoco».

Raffaele Fitto

«Sulla legge elettorale serve un momento di confronto all’interno del partito, insieme a Silvio Berlusconi. Forza Italia ha il dovere e il diritto di aprire una discussione all’interno per valutare verso quale ipotesi stiamo andando. È necessario avere un luogo e il tempo di discutere bene su scelte chiare e non su indiscrezioni. Serve una nostra proposta chiara e chiedo una sede competente per confrontarci. Abbiamo già iniziato la discussione al nostro interno. Mi auguro che anche con Berlusconi si possa discutere nelle prossime ore di legge elettorale e patto del Nazareno».

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