Berlusconi chiama a raccolta la piazza: «Non sanno di che pasta sono»

3 Nov 2014 12:13 - di Redazione

«Il governo ha introdotto una vera e propria patrimoniale nascosta ai danni della classe media». Torna a ruggire Silvio Berlusconi, che nelle ultime ore ha intensificato l’opposizione a Matteo Renzi sul fronte economico nella necessità di smentire la vulgata dell’intelligenza con il nemico, accusa lanciata da una buona fetta del suo partito che spinge per una più marcata distanza dalle politiche dell’esecutivo. Perciò Forza Italia sta «rilanciando la nostra azione di opposizione contro una politica economica che sta penalizzando la classe media e le imprese», ha detto il Cavaliere intervistato dal Tg5 annunciando un grande evento di piazza contro la tassazione (a partire dalla Tasi) e la nuova stangata che si  sta per abbattere sugli italiani.

Rilancio dell’opposizione a Renzi

«Giovedì incontrerò tutti i gruppi parlamentari e i coordinatori provinciali per lanciare una grande mobilitazione anche per cancellare le tasse sulla casa che con l’ultimo nostro governo avevamo ridotto molto». In vista della prossima tornata elettorale l’ex premier annuncia i lavori in corso per una nuova fase di rilancio del partito: «Stiamo lavorando per rinnovare e rilanciare Forza Italia, che resta saldamente la prima formazione del centrodestra». Confermando di non avere alcuna intenzione di mollare la politica (nei giorni scorsi aveva annunciato la possibilità di una ricandidatura) torna sulla ferita della decadenza da senatore dopo la sentenza Mediaset.

L’abuso della legge Severino

«Non sanno di che pasta sono fatto, ho subito una incredibile persecuzione e con me il mio movimento politico», dice sperando che il rinvio alla Consulta della legge Severino possa «dare torto a chi non sa proprio di che pasta sono fatto io e ha pensato che con la mia storia io potessi abbandonare i milioni di italiani che credono ancora in me». La decisione del Tar di Napoli di sospendere la legge Severino e reintegrare De Magistris nel ruolo di sindaco è un’opportunità che Ber­lu­sconi non vuole farsi sfug­gire: «L’assoluzione a Milano nel processo Ruby e la decisione del Tar di Napoli fanno sperare che dopo tanti mesi oscuri la giustizia possa prevalere sulla convenienza politica».

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