Meridiana conferma i 1366 esuberi: Meloni: «Il governo si svegli, i posti di lavoro vanno salvati»

21 Ott 2014 16:55 - di Guglielmo Federici

Da Cagliari a Roma il passo è stato breve. Nella giornata decisiva per le “magliette rosse” di Meridiana, oltre 400 dipendenti si sono di nuovo radunati in via Flavia, a Roma, davanti al ministero del Lavoro, dove si è concluso il tavolo di confronto che ha confermato i 1366 esuberi annunciati. Di fronte a questa misura “lacrime e sangue”, come già nei giorni scorsi, è partito subito il richiamo di Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale al governo: «Io sto con i lavoratori Meridiana: il governo agisca subito per difendere i posti di lavoro, il futuro di 1634 famiglie e rilanciare l’azienda», scrive su Twitter il presidente di FdI-An, Giorgia Meloni. Al tavolo delle trattative erano presenti i ministri Giuliano Poletti e Maurizio Lupi, i rappresentanti delle Regioni Lombardia, Veneto e Sardegna, i vertici dell’azienda e delle sigle sindacali.  Il confronto sta proseguendo senza  l’azienda, solo sindacati e istituzioni. Nella giornata della disperazione anche Papa Francesco si è fatto “sindacalista”: il gruppo di lavoratori pronto a veniere a Roma sarà ricevuto dal Pointefice, che li ha convocati in udienza pubblica alle ore 11 in Piazza San Pietro. Un segnale che segue quello del vescovo di Tempio Pausania, Sebastiano Sanguinetti, che nei giorni scorsi ha visitato prima i due lavoratori che da sette giorni vivono la loro protesta e il loro dramma sopra una torre dell’illuminazione, a 35 metri di altezza, e poi ha presenziato all’assemblea generale, dando un segnale forte di vicinanza alla vertenza che riguarda il futuro di 1.600 famiglie. In contemporanea al vertice ministeriale, ad Olbia si è tenuto un Consiglio comunale aperto sotto la torre occupata davanti all’aeroporto Costa Smeralda, dove si trovano il pilota e l’assistente di volo Andrea Mascia e Alessandro Santochini. Per i due, decisi a non scendere dal traliccio se non a trattativa conclusa, si annunciano giorni difficili: già da qualc he ora, infatti, soffia sulla città un vento di Libeccio, con velocità di 10 nodi, che però diventerà più forte domani all’alba quando è atteso un forte vento di maestrale. «Il traliccio ha oscillato molto, abbiamo toccato punte di 30 nodi, siamo tranquilli – racconta Mascia  – stiamo preparando il nostro nido per affrontare la prossima notte, ma stiamo preparando anche delle vie di fuga che ci consentano, in caso di pericolo, di scendere dal traliccio in tutta sicurezza. Anche se Alessandro è riuscito ad uscire indenne da un temporale con vento di maestrale di 50 nodi nello stretto di Gibilterra con una barca a vela con le vele ammainate, riusciremo ad affrontare anche i prossimi giorni».

 

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