Inventò di essere stata aggredita: i giudici hanno avuto pietà dell’ex «eroina» femminista

8 Ott 2014 16:28 - di Franco Bianchini

L’ultima puntata di una figuraccia storica, l’ennesima del nuovo femminismo in salsa sexy, tette al vento e scene isteriche per le strade, lotta senza vestiti contro i mostri degli ultimi anni, mostri che prendono la forma ora di Putin e ora di Berlusconi, passando per i leader ucraini e, perché no?, per i preti, la chiesa, la religione cattolica. Le guerriere si sento talmente sole contro tutto e tutti da inventarsi anche balle colossali e finire per essere una barzelletta. L’ex Femen Amina Sboui è stata simbolicamente condannata dal tribunale di Parigi a una multa di 1.500 euro (che però è stata sospesa) per aver inventato di essere stata aggredita mentre usciva da una stazione del metrò parigino. I fatti risalgono a luglio, quando la tunisina di 19 anni pubblicò una sua foto sul suo profilo Facebook affermando che cinque salafiti l’avevano minacciata e le avevano rasato le sopracciglia e un ciuffo di capelli. La polizia aveva rapidamente sospettato che la giovane stesse mentendo, perché nessuna delle telecamere di sorveglianza della metropolitana di place de Clichy confermava il delitto. I giudici francesi hanno spiegato di aver tenuto conto del “contesto” e della “situazione personale” di Amina e per questo motivo le hanno dato una condanna «molto leggera rispetto alla gravità dei fatti». Contro di lei era stato richiesto un mese di reclusione con la condizionale. Amina ha riconosciuto che il tribunale è stato «comprensivo» con lei. Alla stampa ha detto che non avrebbe mai rinunciato a militare. Nel 2013 era stata la prima tunisina ad aderire al gruppo femminista Femen e aveva fatto due mesi e mezzo di carcere nel suo paese per aver scritto la parola “Femen” sul muretto di un cimitero a Kairouan, a sud di Tunisi, per denunciare gli estremismi dei salafiti. «Mi dispiace molto – aveva detto la giovane durante il processo a Parigi – mi sono sentita sola, volevo attirare l’attenzione dei miei amici. Non pensavo che sarebbe finita così». Amina dovrà comparire di nuovo in tribunale sempre ad ottobre per violenze in stato di ebbrezza.

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