Il j’accuse di Gasparri: «Marino? Ha ridotto Roma a un girone dell’inferno»

3 Ott 2014 13:53 - di Redazione

Oggi la debàcle del Teatro dell’Opera di Roma. A latere del quale troneggia ovunque il possibile accordo tra Leroy Merlin e Roma Capitale per finanziare e sponsorizzare un megastore del bricolage e, accanto, un super campo nomadi per 400 ospiti rom, dotato di tutti gli agi di ultima generazione, mentre si allunga, per adesioni e tempi, la lista d’attesa dei romani per la dotazione di una casa popolare. Ieri, invece, la pedonalizzazione di intere aree metropolitane, chiuse alla viabilità cittadina, con danno per abitanti e commericanti, che ha comportato il congestionamento del cuore pulsante della capitale e l’intasamento delle sue arterie principali. In compenso, però, pedoni, turisti e ciclisti, l’èlite avvantaggiata dal piano di viabilità e traffico capitolino, hanno sentitamente ringraziato. E ancora: le periferie abbandonate al degrado e all’isolamento, il servizio di trasporto pubblico al collasso, le piazze quotidiamente in ostaggio di manifestanti. Quasi impossibile elencare fatti e misfatti della gestione Marino: ci ha provato, però, in rapida anche se non esaustiva sintesi, il senatore azzurro Maurizio Gasparri in un j’accuse che elenca il lungo cahier de doleance della città amministrata dal primo cittadino, (ligure in trasferta), in prestito dal mondo della medicina. «Per colpa del sindaco Marino, Roma è ridotta a un girone dell’inferno. La vicenda del Teatro dell’Opera è inquietante», denuncia l’esponente di Forza Italia, che continua: «Con decisioni inaudite e squalificanti Roma è stata degradata a sobborgo. Il commercio è stato massacrato da una politica demagogica che ha messo in ginocchio decine e decine di attività, in particolare nella ristorazione. Il trasporto è nel caos, con mezzi pubblici oggetto di aggressioni e personale pronto a paralizzare la città. I conti del Comune sono sempre più dissestati e fuori controllo. La saturazione di immigrati ha reso invivibili molte zone e gli episodi di intolleranza sono continui. C’è insomma lo sbando totale, e la vicenda del Teatro dell’Opera è solo l’ultima folle decisione. L’opposizione deve scendere in campo con maggiore forza e determinazione per porre fine a questo degrado intollerabile. Marino – ha eloquentemente chiosato Gasparri – se ne deve andare subito».

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