Grillo contestato a Genova dai volontari: «Vuoi una pala? Vieni a spalare»

14 Ott 2014 13:05 - di Valerio Pugi

Il leader del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, è arrivato nel centro di Genova alluvionato ed è stato vivacemente contestato. Un “angelo del fango” gli ha detto: «Vuoi una pala? Vieni a spalare». E lui non ha saputo altro che rispondere: «Ci sono già i parlamentari». Grillo è arrivato da Sant’Ilario a bordo di uno scooter. «Se vi fa piacere prendetevela con me, se vi fa piacere sfogarvi», ha detto Grillo. Uno dei volontari gli ha ribattuto: «Noi abbiamo bisogno che il Comune faccia il Comune, la Regione la Regione, lo Stato lo Stato». E ai volontari, che gli dicevano «Vieni qui invece di parlare», ha replicato: «Noi siamo dalla stessa parte».
«Neanche le pale, i secchi e gli stivali hanno fornito ai ragazzi volontari, i commoventi “angeli del fango” – ha commentato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Fabio Rampelli, durante la trasmissione “Uno Mattina” su Rai1 – Roba da matti, dovrebbero andare a casa tutti insieme, tenendosi per mano. Invece restano lì e nemmeno prendono impegno sull’unica iniziativa necessaria nell’immediato: azzerare le tasse per commercianti e aziende che sono stati stesi al suolo un’altra volta in due anni ed evitare che Genova diventi un deserto sociale. Rovistano tra le giustificazioni come quegli zingari che cercano tra i rifiuti gli scarti migliori. Nausea…». Ancora Rampelli: «Burlando (Pd) dichiara che ora ignorerà i ricorsi al Tar, qualcuno dovrebbe ricordargli che è governatore della Liguria da 10 anni ed è stato sindaco di Genova. Ha avuto tutto il tempo per fare qualcosa. Renzi (Pd) dice che stanzierà 2 miliardi di euro per interventi urgenti: peccato che su 40 miliardi necessari per la messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico ha messo in bilancio 180 milioni, una miseria. Il sindaco di Genova Doria (sinistra) chiede di sbloccare il Patto di Stabilità per le calamità naturali e la somma urgenza, ma non ci dice perché il famigerato appalto post alluvione del 2011 bloccato dal Tar non è stato assegnato proprio con la somma urgenza. Il ministro Pinotti (Pd) dice di non aver inviato subito l’esercito perché il suo rivale Burlando non lo avrebbe chiesto. Il prefetto Gabrielli dice che non bisogna dare la croce a nessuno per il mancato allarme e i mancati soccorsi: forse perché non la vuole lui, vista l’incapacità di rendere efficace l’azione della Protezione civile sulle calamità naturali».
Nel frattempo è cessato alle 5,59 su tutta la Liguria l’allerta 2 decretato dalla Protezione civile ma non è previsto miglioramento delle condizioni meteorologiche. A Genova la notte è passata tranquilla, senza precipitazioni e con il livello del Bisagno in calo. Al lavoro i vigili del fuoco, l’esercito e i vigili urbani, alle prese con il traffico congestionato nella zona del “quadrilatero del fango”. Il Comune di Genova ha proclamato il lutto cittadino per i funerali di Antonio Campanella, ex infermiere dell’ospedale San Martino di 57 anni, travolto dall’onda di piena del Bisagno nella notte del 9 ottobre. I funerali si celebreranno giovedì 16 ottobre.

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