Danni allo Stato per 1,7 miliardi e 62 indagati: la super-evasione delle cooperative Gesconet
Oltre 60 indagati e 1,7 miliardi di euro di danni erariali allo Stato. Sono i numeri dell’«ingentissima evasione fiscale» al centro di un’operazione della Guardia di Finanza, ordinata dalla Procura di Roma. Perquisizioni e sequestri sono stati svolti in tutta Italia, e un primo bilancio parla di sigilli a beni per oltre 100 milioni. I reati contestati ai 62 indagati vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, alla bancarotta fraudolenta, al riciclaggio. Secondo l’accusa, tutto ruotava intorno a Gesconet, il consorzio di cooperative che opera nei settori del trasporto, del facchinaggio, delle pulizie e della vigilanza privata, che vanta in curriculum appalti vinti alla Camera dei deputati e che già in passato è stato al centro di una inchiesta per una evasione milionaria. Il sistema di evasione fiscale si sarebbe prevalentemente fondato sull’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per un valore accertato dagli investigatori di 400 milioni di euro. In particolare, secondo gli investigatori, gli indagati avevano creato un meccanismo per cui, con un sistema di subappalti a cooperative create apposta, intascavano soldi per lavori fatturati ma mai realizzati, svuotando i conti delle cooperative “finali” con prelievi di denaro contante, non giustificati da alcuna logica commerciale. Un sistema in cui anche la corruzione trovava il suo spazio. Dalle indagini, infatti, è emersa una contabilità riservata e parallela, utilizzata dagli indagati per pagare funzionari delle pubbliche amministrazioni. Le “mazzette” sarebbero state allungate tra il 2010 e il 2012, sottraendo altro denaro alle cooperative.