Atene dà l’addio a Loukanikos, il cane simbolo della lotta contro l’austerity

9 Ott 2014 19:47 - di Redazione

È morto Loukanikos, il cane color sabbia più volte immortalato dai media internazionali durante le manifestazioni e gli scontri di piazza ad Atene. Era diventato un simbolo della rivolta dei greci contro l’austerità anche grazie al Time che lo inserì tra i suoi personaggi dell’anno. Secondo il quotidiano Avgì, l’uomo che per primo lo trovò da cucciolo mentre scorrazzava per le strade del centro di Atene lo battezzò Nikiforos (Vittorioso), ma altri più tardi lo chiamarono Kanellos, in omaggio a un altro cane divenuto famoso durante sommosse di piazza del passato e morto nel 2008. Ma negli ultimi anni il bastardino – docile con i manifestanti anti-austerità e aggressivo con i poliziotti – era conosciuto come Loukanikos (salsiccia), un nomignolo che gli è rimasto appiccicato e che lo ha reso famoso in tutto il mondo per essere ogni volta in prima linea in tutte le manifestazioni di protesta che si sono svolte nella capitale greca negli ultimi sei anni. Dopo che si è diffusa la notizia della sua morte, i social network ellenici sono stati inondati di post dedicati all’icona canina della rivolta antigovernativa e anti-troika: «Rip (Riposa in pace) Loukanikos», «Addio, Loukanikos», «Loukanikos, il cane della rivolta greca, ha esalato l’ultimo respiro». Secondo i media greci, la salute dell’animale, che aveva all’incirca dieci anni, era peggiorata negli ultimi due anni, durante i quali era stato visto più volte in piazza Syntagma abbaiare davanti ai poliziotti in tenuta antisommossa avvolto da nuvole di gas lacrimogeni. Loukanikos era stato il protagonista sui media di tutto il mondo e a lui dedicarono servizi anche Bbc, Cnn ed Al Jazira che coprirono gli inizi della crisi greca. Nel 2011 il settimanale Usa Time lo mise nella lista delle sue cento personalità dell’anno e sempre nel 2011 fu protagonista di una canzone e di un video pubblicato su YouTube per esprimere solidarietà al popolo greco. Loukanikos ha avuto anche una sua pagina su Facebook che ha raccolto quasi 45mila “Mi piace”. L’uomo che si è preso cura del randagio da quando era cucciolo ha raccontato che Loukanikos è morto di recente nella sua casa. Il veterinario che lo aveva in cura ha dichiarato che l’esposizione alle sostanze chimiche contenute nei lacrimogeni usati dalla polizia sono stati determinanti nel provocarne la malattia e la morte.

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