«Niente bacio lesbico nello spettacolo o vi facciamo pagare l’auditorium». E la sinistra s’infuria
Cronaca - di Gabriele Farro - 8 Settembre 2014 alle 19:32
Il ragionamento della sinistra è scontato, ripetitivo, allarmistico: la grande Italia viene identificata in quella che si esalta, applaude, si entusiasma per un bacio lesbico. La piccola Italia, invece, è quella che dice no, proprio non ci siamo. E se c’è di mezzo uno spettacolo, una mostra o una qualsiasi altra forma artistica apriti cielo: negare il patrocinio è segno di omofobia e si finisce dritti sul banco degli imputati.
È quel che sta accadendo al Comune di Lavis, nel Trentino, che ha negato l’appoggio allo spettacolo dedicato alla pittrice messicana Frida Kahlo, dove il momento-clou è – guarda caso – il bacio tra due persone di sesso femminile. «Una scena che richiama l’amore tra due donne non la possiamo ammettere – avrebbe detto l’assessore alla Cultura, che è una donna – Si rischierebbe di far passare il messaggio che ciò è accettabile come l’amore tra un uomo e una donna. Per questo dovrebbe essere tagliata quella parte di spettacolo». Immediata la reazione della sinistra, che subito ha preparato il plotone di esecuzione: «C’è un’Italia, a Roma, che rende omaggio a una grande artista, Frida Kahlo, e la cui mostra dedicata viene ricompensata con un successo internazionale. Poi c’è un’Italia più piccola e anche un po’ misera, rappresentata dalla giunta di Lavis, che nega il patrocinio a uno spettacolo dedicato alla pittrice messicana perché in un passaggio scenico due donne ballano tra loro in maniera sensuale e si baciano sul collo», ha denunciato il vendoliano Marco Furfaro. Il Comune non poteva e non doveva censurarlo, quindi, alla faccia della libertà di pensiero. Ma forse la rabbia della sinistra è un’altra: quel ballo sensuale costa allo spettacolo il mancato patrocinio. E quindi il pagamento dell’auditorium, che con il patrocinio sarebbe stato gratuito.