Visita lampo di Renzi in Iraq, dove incontrerà le autorità. Senza sapere che cosa dire
Nell’Iraq “liberato” dall’Occidente – Usa in testa – gli estremisti islamici hanno avviato un massacro senza precedenti soprattutto nei confronti dei cristiani. Da tempo le truppe italiane hanno lasciato precipitosamente il Paese vista l’inutilità – e probabilmente anche la perniciosità – dell’intervento armato. Per questo desta perplessità la visita-lampo che mercoledì il presidente del Consiglio Matteo Renzi effettuerà in Iraq. Il premier, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, sarà in giornata a Baghdad e poi ad Erbil, capitale del Kurdistan, per fare rientro in serata a Roma. La visita di Renzi dovrebbe prevedere un bilaterale tra il premier italiano e il presidente iracheno (ormai soltanto sulla carta) Fuad Masum, a Baghdad. Previsti, sempre nella capitale, incontri anche con il premier incaricato di formare il nuovo governo Haidar al Abadi e il premier uscente Nuri Al Maliki. Ad Erbil, Renzi vedrà invece il presidente del Governo regionale del Kurdistan iracheno Masud Barzani. La visita-lampo di Renzi avverrà nelle stesse ore in cui il ministro degli Esteri Federica Mogherini e il responsabile della Difesa Roberta Pinotti, davanti alle Commissioni riunite Affari esteri e Difesa di Camera e Senato, discuteranno dei recenti sviluppi – e delle misure da intraprendere a fronte dell’emergenza umanitaria – della crisi irachena, deflagrata dopo la creazione di uno Stato islamico, a opera dei jihadisti dell’Isis, proprio in Iraq. Tra le critiche, quella di Forza Italia: «Abbiamo il forte sospetto che il governo dopo i ripetuti e talvolta imbarazzanti inciampi in politica economica voglia replicare questo suo stato confusionale anche in politica estera. Il premier ha deciso una visita blitz in Iraq, il giorno stesso della convocazione in seduta congiunta delle Commissioni Affari esteri di Camera e Senato dalle quali forse il premier avrebbe tratto qualche utile approfondimento di ordine politico», ha infatti notato il senatore di Fi Francesco Giro che ricorda le valutazioni del Presidente della Commissione Esteri alla Camera, Fabrizio Cicchitto, che «sviluppa un ragionamento impegnativo e tutt’altro che banale e a mio avviso degno di una valutazione del governo». «Francamente mi chiedo quale sia la linea del governo e cosa vada a dire Renzi domani alle massime autorità irachene. Spero solo che sia consapevole della complessità del tema perché – conclude – questa volta errori, inciampi e dilettantismi non sono né ammessi né tollerabili».