Toscana infelix: vietata (per qualche giorno) la balneazione a Viareggio. Cade nel ridicolo il “modello rosso”
Toscana infelix. La Regione rossa per antonomasia, intarsio incantevole di natura, ambiente, chianti, arte, cultura, chiese, castelli medievali e palazzi rinascimentali, colline, pianure, ruscelli e clivi incantevoli, elevati a sigillo della Bellaitalia, orgogliosamente cantata da poeti, narratori, viaggiatori, mostra evidenti segni di decadenza. Crea raccapriccio la notizia (il divieto è durato qualche giorno) che le acque antistanti la passeggiata di Viareggio, dove sorge la maggior parte degli stabilimenti balneari, non sono «idonee alla balneazione». E ancor più fa imbestialire, soprattutto i tanti che avevano prenotato alberghi e affittato case per godersi le sospirate ferie dopo un anno di lavoro, che il comunicato dell’Arpa, l’agenzia regionale di protezione ambientale della Toscana, arrivi nel bel mezzo della stagione estiva. Come se – tra Goletta verde, settori ambientali e i tanti uffici regionali e locali che qualche competenza in materia pur dovrebbero avere – non ci fosse stato tempo sufficiente, prima appunto che la stagione entrasse nel pieno, per ispezionare, scandagliare quel tratto di mare. E sottoporre ad analisi scrupolose ed attente quelle acque al fine di adottare misure precauzionali a tempo debito. E dire che finora la giunta regionale , marcatamente di sinistra da tempo immemorabile, si è autoincensata un giorno sì e l’altro pure. Un fiume di comunicati per far sapere urbi et orbi quanto fosse efficiente, organizzato, moderno, innovativo, e chi più ne ha più ne metta , il “modello” toscano. Tanto rumore per poi affogare in quel tratto di mare, tra i più belli delle nostre coste, interdetto alla balneazione nel mese di agosto. Toscana infelix. Anche se per qualche giorno. Un segnale comunque preoccupante.