Guai in vista per gli statali, i sindacati minacciano un autunno incandescente
Dopo i pensionati il governo ci prova con gli statali. «C’è da augurarsi che sia una bubbola agostana. Un nuovo blocco biennale dei salari sarebbe inaccettabile«. Così su Twitter la Cgil boccia le ipotesi di stampa una nuova proroga per altri due anni del blocco degli stipendi dei spendenti pubblici. I sindacati fanno muro e chiedono al governo di smentire questa ipotesi trapelata. «Continuare a pensare che si possa eternamente intervenire sul salario dei dipendenti pubblici e sul loro diritto al rinnovo del contratto nazionale è un errore madornale; una ricetta, non solo ormai improponibile sotto il profilo della giustizia sociale, ma anche inutile per il governo dei conti pubblici», spiegano Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili, rispettivamente segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa. «È troppo complicato comprendere che le scelte di “continuità” del governo Renzi, rispetto a quelli precedenti, sulla pubblica amministrazione sono semplicemente sbagliate?», domandano i sindacalisti in un comunicato stampa congiunto in merito alla possibilità di un ulteriore congelamento delle buste paga dei dipendenti pubblici. Per le sigle sindacati «il presidente del Consiglio e la ministra» Madia debbono chiarire «immediatamente che ciò su cui sembra si stia lavorando nell’ombra dei corridoi di Via XX Settembre non appartiene all’iniziativa del governo e che non c’è nessuna ipotesi di ulteriore blocco della contrattazione». Altrimenti minacciano una ripresa autunnale «incandescente».
Sanità, pensioni, statali. Governo e Tesoro ragionano sulla spending review con cui si punta a incassare 16-17 miliardi di euro nel 2015. Ma c’è poco tempo, un paio di mesi prima che la legge di Stabilità sia presentata in Parlamento a metà ottobre. Il commissario per la spending Cottarelli ha illustrato delle ipotesi, ma ora tocca al premier Renzi fare eque e credibili scelte politiche. Tra le ipotesi c’è il blocco delle retribuzioni del pubblico impiego che potrebbe continuare anche nei prossimi due anni. Un rinnovo contrattuale che i dipendenti pubblici aspettano dal 2010 e che fino adesso ha fatto risparmiare alle casse dello Stato oltre 11 miliardi di euro. Come i pensionati, anche i dipendenti pubblici sembrano essere l’ultima spiaggia in assenza di idee coraggiose. Ma con i “soliti noti” la macchina Italia non si riprende, come evidenzino tutti gli indicatori economici…