Crisi russo-ucraina, Mantica: «Non sparate sulla Mogherini, è la Ue a dover scegliere i propri confini e non gli Usa»

9 Ago 2014 16:51 - di Antonio Pannullo

Durissimo attacco della Lega Nord al ministro Federica Mogherini per la questione dell’Ucraina: «Le mosse suicide della Mogherini in politica estera stanno mandando al massacro l’economia italiana. L’embargo russo è una sciagura per il nostro export, di cui il ministro è la principale responsabile». Il deputato leghista Gianluca Pini chiede l’immediata rimozione della titolare al dicastero degli Esteri, all’indomani dell’embargo imposto da Mosca all’import agroalimentare. «Economicamente parlando, sta facendo più danni della guerra. Mogherini si è accodata al gregge anti-Putin per una poltrona alla Pesc e ora che la Russia gioca le sue contromosse la prima a rimetterci è l’economia del Paese, in predicato di perdere miliardi di euro di esportazioni. Parmigiano, Grana, ortofrutta, carni, salumi rischiano contraccolpi gravissimi, come chiaramente risulta dal decreto firmato da Medvedev. Con Mosca servono una svolta di dialogo e un segnale netto di discontinuità. Basta con le politiche dei pecoroni, Mogherini lasci e si inauguri una stagione di confronto costruttivo col Cremlino». Abbiamo chiesto ad Alfredo Mantica, sottosegretario agli Esteri nel secondo e terzo governo Berlusconi, se l’attacco della Lega sia giustificato. «No, assolutamente no. È una questione di lana caprina. L’embargo russo non è colpa della Mogherini, che in questo non ha alcuna responsabilità, né in realtà tanto della Ue. La colpa è solamente degli Stati Uniti, che hanno messo mano alla questione ucraina solo in funzione anti-Putin e dopo quello che era successo in Siria. L’Europa quindi ha dovuto accodarsi alle sanzioni contro Mosca, dopo le resistenze della Merkel e della stessa Mogherini». Per il senatore Mantica insomma l’Italia come al solito è finita in un gioco che non può minimamente controllare. Tra l’altro, per sottolineare l’amicizia che nonostante tutto – e grazie a Berlusconi – lega ancora l’Italia e la Russia, Mantica fa notare che Mosca ha toccato solo l’agroalimentare e non ad esempio l’automobile, per non danneggiare gli interessi di Germania e Italia. Naturalmente bisogna vedere cosa succederà col gas. Probabilmente, se l’Europa insisterà con una politica antirussa, le cose potrebbero peggiorare ulteriormente. Su cosa sarebbe successo se in Italia ci fosse stato un governo di segno diverso dall’attuale Mantica non ha dubbi: «In passato siamo stati i più grandi amici della Russia e abbiamo avuto anche moltissimo in cambio, l’export è aumentato parecchio. Abbiamo anche avviato il gasdotto Southstream che ci porterà il gas. Lo dovrebbe tra l’altro costruire la nostra Saipem. Ma sì, forse avremmo protestato un po’ di più, ma non si poteva fare una cosa diversa. Anche se nei rapporti con la Russia siamo sempre stati d’accordo con la Germania, eravamo infatti entrambi contrari all’ingresso di Kiev nella Nato». Mantica non ritiene però che sia in atto una nuova guerra fredda: «La verità è che gli Stati Uniti sono stati cacciati da Israele e Palestina, oggi bombardano l’Iraq dopo non aver capito per due anni che cosa stesse accadendo, in Afghanistan i talebani torneranno a Kabul. Un fallimento politico totale. Ma io chiedo: possiamo essere noi europei a decidere i confini dell’Europa, e non gli Stati Uniti? Concludendo: io non farei la guerra alla Mogherini, perché non è responsabilità sua. Anzi, in questa fase sto certamente dalla parte di chi ha chiesto per l’Italia quel posto importante».

 

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