Assunzioni nella scuola, era l’ennesimo bluff di Renzi. Il governo rinvia tutto a data da destinarsi…

29 Ago 2014 10:31 - di Redazione

Niente Consiglio dei ministri, oggi, alle 16, per le Linee guida sulla scuola, che a questo punto sono “rimandate” a settembre, per evitare l’ingolfamento di misure nel Consiglio dei ministri di fine agosto, fa sapere Palazzo Chigi. Oggi in Cdm approderanno lo Sblocca-Italia e la giustizia, ma non la sanatoria, su cui tanto si era scritto nei giorni scorsi, con duelli mediatici tra il ministro Giannini e Renzi.

Restano in attesa i precari ai quali è stato promesso di entrare in ruolo (con un costo che, secondo fonti sindacali, si aggira, sui 400-500 milioni), ancora non è chiaro se diluiti in tre anni (nel qual caso, fanno notare fonti sindacali, servirebbero più o meno a coprire il fisiologico ricambio con i pensionati) o in un’unica soluzione (e allora sì – osservano – si potrebbe parlare di rivoluzione). Rimane il problema copertura economica: «I temi della scuola – ha confermato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al Tg2 – non sono nel decreto (Sblocca Italia, ndr), saranno in altri strumenti». Dopo il passaggio futuro, e non ancora fissato in Cdm, partirà un’ampia consultazione che andrà avanti per un paio di mesi. Ci sarà dunque il tempo per coinvolgere il Parlamento e le commissioni. Altri temi – come la riforma dei cicli o un “aggiustamento” degli esami di fine corso (Medie e Maturità) – non sono affrontati nel documento che il Miur ha già consegnato a Palazzo Chigi. In attesa di vedere il coniglio che il presidente del consiglio tirerà fuori dal cilindro (nei giorni scorsi ha detto “vi stupirò”), si sono rincorsi anche ieri suggerimenti e polemiche. Se per la Rete degli studenti “il primo passo per una vera rivoluzione è la riforma dei cicli” il Movimento Cinque Stelle ritiene che “il potenziamento del sistema integrato pubblico-privato prospettato dal ministro Giannini” è “inaccettabile. I sindacati, intanto, fanno quadrato intorno agli insegnanti “Quota 96” – per i quali nessuna indiscrezione ha annunciato una imminente soluzione – che oggi scenderanno in piazza per rinnovare la loro protesta.

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