Visco (Bankitalia) riporta il premier sulla terra: «L’economia italiana fatica a rimettersi in piedi»
Era attesa la relazione del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, all’assemblea Abi, l’associazione che raggruppa i banchieri italiani. Soprattutto, era attesa la sua “lettura” degli interventi che la Bce guidata da Mario Draghi si accinge ad effettuare per assicurare liquidità agli istituti di credito e, attraverso questi, al sistema produttivo con particolare attenzione alle piccole e medie imprese. Che tra banche ed imprese molte cose non abbiano funzionato in questa lunga crisi era risaputo, ma il governatore lo ha voluto espressamente ribadire sottolineando la necessità per Il sistema finanziario di “riguadagnare la fiducia del pubblico”. Obiettivo – secondo Visco – da perseguire non facendo “mancare il finanziamento a chi lo merita, sostenendo l’economia reale” e – naturalmente – mettendo in campo “limpidezza dei comportamenti e salvaguardia della legalità”.
Il governatore non ha nascosto le proprie preoccupazioni in merito allo scenario finanziario comunitario. Nell’area euro – ha spiegato – “la crescita è ancora molto debole” e in Italia “la ripresa stenta ad affermarsi”. L’inflazione europea, pari a giugno allo 0,5%, ha aggiunto, “resta ben al di sotto dei valori compatibili con la stabilità dei prezzi”. E proprio qui Visco inserisce il riferimento alla Bce ricordando che l’istituto guidato da Draghi si appresta a erogare da qui al 2016 attraverso le nuove operazioni Tltro potrà comportare per le banche italiane un ammontare, definito “cospicuo”, fino a 200 miliardi di euro. Si tratta di erogazioni vincolate alla concessione di prestiti all’economia. Una misura particolarmente gradita alle imprese che fino ad oggi hanno lamentato un utilizzo esclusivamente finanziario delle risorse erogate alle banche. L’ampliamento della gamma dei prestiti utilizzabili dalle banche, a garanzia del rifinanziamento presso la Bce, interesserà attività per 120 miliardi di euro. Così si favorirà la concessione di prestiti alle Pmi.
Visco stima in un aumento di mezzo punto percentuale del Pil nazionale da qui a tutto il 2016 “gli effetti dell’insieme di misure adottate in giugno dalla Bce”. E non è tutto: “Se gli intermediari sfrutteranno appieno il finanziamento consentito alle nuove operazioni – ha spiegato – si potranno avere effetti positivi aggiuntivi sul Pil, fino a un altro mezzo punto percentuale da qui alla fine del 2016”. Occorre, ovviamente, anche l’apporto della politica. Per Visco occorre completare le “riforme strutturali già avviate” in Italia per determinare un “ambiente più favorevole all’attività d’impresa”.