Metro deragliata a Mosca, fermati due operai. A causare l’incidente uno scambio montato male
Nel giorno di lutto a Mosca per la tragedia ieri nella metropolitana, dove un treno ha deragliato causando la morte di 22 persone e il ferimento di oltre 160, gli investigatori hanno fermato due operai. Lo rende noto Vladimir Markin, portavoce del comitato investigativo. Sono accusati di aver violato le norme di sicurezza sui trasporti, per aver fissato male uno scambio all’origine dell’incidente. «Il meccanismo dello scambio – ha detto – è stato fissato con del fil di ferro comune di tre millimetri di diametro, cosa che ne ha causato la rottura provocando il deragliamento del treno dai binari». Le due persone fermate sono il supervisore dei binari Valeri Bashkatov e il suo assistente Iuri Gordov, che secondo gli investigatori «sono stati direttamente coinvolti nei lavori e nella successiva messa in opera» del nuovo sistema di scambio. Entrambi sono già stati interrogati e saranno accusati «al più presto», ha annunciato Markin, aggiungendo che gli investigatori intendono «identificare e incriminare tutte le persone coinvolte in questa tragedia, dagli esecutori ai dirigenti, che avrebbero dovuto controllare e garantire pienamente la sicurezza del trasporto metropolitano di Mosca». Secondo altre fonti uno scambio sarebbe diventato “un ostacolo” al “percorso” del treno. Quello scambio avrebbe dovuto indirizzare i treni verso un tunnel che immette su una nuova linea della metropolitana, attualmente in costruzione. La tragedia si è verificata in orario di punta, verso le 8.30 locali (le 6.30 in Italia), sulla linea blu “Arbatskaya”, tra le stazioni di Slavyansky Bulvar e Park Pobedi (la più profonda della metro a 96 metri), a ovest della città. A deragliare, alla velocità di 70 chilometri orari in un tunnel costruito circa dieci anni fa, sono state le prime tre carrozze, capovolgendosi e diventando un groviglio di lamiere nel quale sono rimasti imprigionati a lungo molti passeggeri e, fino a martedì notte, alcuni corpi.