Spendiamo troppo per l’illuminazione. E arriva la ricetta di Cottarelli: spegnete le luci
La spending review di Carlo Cottarelli marcia a vele spiegate nel mare in tempesta. Ma ancora non si sa se e in quale porto approderà. L’attesa non è priva però di sorprese. L’ultima, in ordine di tempo, ce la regala proprio il supercommissario chiamato dall’America a produrre il più colossale taglio della spesa che si ricordi a memoria di italiano. Impresa ciclopica, non c’è dubbio. Impresa che ogni giorno si arricchisce di una novità degna di nota. Si fa per dire, ovviamente. Perché da un esperto navigato come Cottarelli proprio non ci aspettavamo una uscita talmente banale da rasentare il ridicolo. Drizzate le orecchie e aguzzate gli occhi. Nel suo blog, un sistema che va tanto di moda nel modello informatico dell’attuale governo,tanto che ormai nessuno da quelle parti comunica più attraverso provvedimenti, documenti e circolari, bastando un tweet di poche righe a racchiudere in stringente sintesi la complessità di un pensiero profondo; nel suo blog, dicevamo, il commissario se la prende con gli sprechi derivanti da eccessiva illuminazione. Troppe luci accese di notte in Italia ci costano 100-200 milioni. Una cifra che, pro capite, è il doppio di quanto si spende in Germania e in Gran Bretagna, un terzo in più della Francia. Ed allora, per adeguarci a questi Paesi europei, che cosa propone il Cottarelli? Presto detto: bisogna spegnere le luci non necessarie. Basta un clic e i conti tornano a posto. Davvero una bella scoperta ! E poi c’è chi mette in dubbio i buoni propositi del commissario venuto dall’America per fare le pulci al bel Pese degli spreconi. A pensarci bene, il clic è un’idea geniale. A partorirla, badate , non è uno qualunque. Mica mio nonno …