Ridotta la pena a Matacena (da 5 a 3 anni) per l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa

21 Giu 2014 11:32 - di Redazione

La Cassazione ha annullato, rideterminando la pena da cinque anni inflitti in precedenza a tre anni, la sentenza della stessa Suprema Corte emessa il 5 giugno 2013 a carico dell’ex deputato di Forza Italia, Amedeo Matacena. La prima sezione penale della Cassazione ha quindi in parte accolto il ricorso straordinario dei legali di Matacena, che chiedevano appunto la rideterminazione della pena, ritenendo che fosse stata applicata “per errore di fatto” quella più alta prevista dalla legge “intervenuta successivamente”, nel 2005, che la inaspriva per il concorso esterno in associazione mafiosa. In prima battuta gli avvocati avevano chiesto di decretare la prescrizione del reato all’aprile 2013, due mesi prima della condanna definitiva. «Siamo solo parzialmente soddisfatti, poiché speravamo che venisse riconosciuta l’intervenuta prescrizione ad aprile 2013 prima della sentenza definitiva», ha commentato Giuseppe Verdirame, uno dei legali di Matacena – Anche i giudici della Cassazione possono sbagliare ma l’importante è che ora sia stato riscontrato l’errore dei colleghi. E’ stato riconosciuto l’errore di fatto», ha osservato l’avvocato, aggiungendo che ora «faremo di tutto per ottenere qualcosa in più, sia per quanto riguarda il processo principale
che per tutti quelli che si sono generati da questo».
«Cedo al ricatto. Devo rientrare affinché i miei figli si ricongiungano con la loro madre». Così ha dichiarato Matacena giorni fa in una intervista via Skype al Tg1. Dopo la conferma del carcere per la moglie Chiara Rizzo «mi sono fatto l’idea che mi devo arrendere come padre e come uomo perché devo restituire la loro madre ai miei figli. La vicenda – aveva aggiunto – alla fine si risolverà dando chiarezza documentale di queste accuse. Quando tornerò? Questo lo vedranno i miei avvocati, quando tutto sarà pronto. Presto, perché mia moglie deve uscire dal carcere, la madre dei miei figli deve uscire dal carcere e deve riabbracciare i suoi figli ed i suoi figli devono abbracciare lei», aveva aggiunto con la voce rotta dalla commozione. Vedremo ora se manterrà fede a questo proposito dopo la decisione della Cassazione di ridurgli la pena.

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