Perquisita l’Agenzia del Farmaco: caccia alle prove dell’accordo fra Roche e Novartis

5 Giu 2014 20:36 - di Redazione

Perquisizioni ed acquisizioni di materiale. L’inchiesta della Procura di Roma sul presunto accordo illecito tra i due colossi delle industrie farmaceutiche, Roche e Novartis, ha visto oggi una accelerazione. Gli uomini della guardia di Finanza si sono recati nella sede dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, per una serie di perquisizioni al fine di individuare tutto il materiale riguardante la trattativa svolta dal 2009 in poi per la definizione del prezzo di due farmaci oftalmici. Il presunto accordo, per chi indaga, sarebbe servito ad ostacolare la diffusione dell’uso di un farmaco molto economico, l’Avastin, a vantaggio di un prodotto molto più costoso, il Lucenti.
Nel fascicolo avviato a piazzale Clodio dal pm Stefano Pesci e dell’aggiunto Nello Rossi sono finiti nel registro degli indagati quattro persone: si tratta dei vertici delle due società farmaceutiche. Le accuse ipotizzate sono aggiotaggio semplice, truffa aggravata ai danni dello Stato e disastro doloso. Il sospetto di chi indaga è che ci siano state manovre artificiose da parte dei due colossi farmaceutici dirette, anche attraverso la diffusione di notizie false sulle caratteristiche dei due farmaci, ad alterare le procedure di determinazione dei prezzi. Le perquisizioni all’Aifa arrivano a pochi giorni dalla richiesta di maxi-risarcimento danni, pari a 1,2 miliardi di euro in tre anni, avanzata dal ministero della Salute nei confronti delle due società produttrici di farmaci. Il 4 giugno il dicastero ha annunciato di aver provveduto già da diversi giorni ad inoltrare alle due società«specifici atti di diffida e messa in mora, con efficacia anche di atti interruttivi della prescrizione, con richiesta di risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali arrecati al Servizio sanitario nazionale».
Dal canto suo la Roche annuncia di non aver pagato la multa e di «attendere con fiducia» l’udienza innanzi al Tar Lazio. L’azienda in una nota, ricorda che «non esiste alcuna richiesta di risarcimento» da parte del ministero della Salute e che la Corte Costituzionale afferma la competenza esclusiva di Aifa nella rimborsabilità delle indicazioni non autorizzate. Il Tar Lazio ha fissato per il prossimo 5 novembre la data per l’udienza di merito del ricorso di Roche. L’iniziativa ministeriale trova, comunque, forza anche nel parere, giunto a metà maggio, del Consiglio superiore di Sanità che ha definito «equivalenti» Avastin e Lucentis nella terapia della degenerazione maculare. Una conclusione contestata da 16 scienziati italiani, tra cui la senatrice a vita Elena Cattaneo, firmatari di un documento nel quale si afferma che il parere del Css si basa più «sull’assenza di prove» che sulla maggiore pericolosità di Avastin piuttosto che sulla prova effettiva della sicurezza.

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