Papa Francesco in Calabria. Ai familiari di Cocò: mai più bambini vittime di simili atrocità

21 Giu 2014 13:05 - di Redazione

Giornata intensa per Papa Francesco “in trasferta” in Calabria dove ha visitato il carcere di Castrovillari. Prima tappa l’incontro commuovente con il padre e i familiari di Cocò Campolongo, il bambino di tre anni ucciso in un agguato mafioso a Cassano allo Jonio e poi bruciato insieme al nonno. Fermandosi a parlare con lui, il Papa ha dedicato un pensiero in particolare alla piccola vittima: «Mai più succeda che un bambino debba avere queste sofferenze. Prego continuamente per lui, non disperate”, ha detto ai familiari del piccolo». Monsignor Galantino, «emozionato e felice» per la visita, ha commentato: «Il Papa parlando qui è come se parlasse a tutti i detenuti».

Dopo aver fatto visita al carcere Bergoglio è atterrato in elicottero allo stadio comunale di Cassano con 40 minuti di anticipo: ad accoglierlo, appena sceso, è stato il sindaco di Cassano, Gianni Papasso. Il primo gesto compiuto è stato quello di prendere in braccio e baciare una bambina, tra le grida della gente “Francesco sei uno di noi”. Ai detenuti ha detto: «Il Signore  è un maestro di reinserimento: ci prende per mano e ci riporta nella comunità sociale. Dio mai condanna, mai perdona soltanto. Il Signore ci dice: io ti perdono, ma adesso tu vieni con me»Il Papa ha concluso augurandosi che «questo tempo di detenzione non vada perduto, ma possa essere un tempo prezioso, durante il quale chiedere e ottenere da Dio questa grazia»  e con «un incoraggiamento a tutti coloro che operano in questa Casa: ai dirigenti, agli agenti di Polizia carceraria, a tutto il personale». Particolarmente significativa la visita a Cassano, cittadina che in pochi mesi è stata teatro di due delitti efferati che hanno sconvolto le coscienze di molti. Oltre a Cocò, infatti, a marzo è stato ucciso a sprangate anche don Lazzaro Longobardi, dopo aver scoperto dei furti di denaro nella canonica. Proprio in merito a questa vicenda il Papa ha in programma di fermarsi a pregare nella chiesa di Sibari di Cassano allo Jonio, all’esterno della quale è stato ucciso il sacerdote e dove, da venerdì, è stata installata una stele in suo ricordo.

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