La Tasi sarà più pesante dell’Imu. Una batosta dopo il “regalino” degli 80 euro

14 Giu 2014 19:31 - di Redazione

Con una manina dà (gli 80 euro) e con una manona prende (dalle tasche degli italiani, con la Tasi). Adesso che i conti sulla nuova tassa sulla casa sono definiti, Renzi ha ben poco da twittare altre amenità propagandistiche. La Tasi è una vera mazzata sulle spalle degli italiani. Ma le elezioni europee sono passate. E il premier può godersi il 40 e passa per cento conquistato grazie alla “mancia” della detrazione Irpef per i redditi al di sotto dei 1500 euro al mese. È inquietante la stima del Codacons. «Tutte le proiezioni ci dicono che la Tasi finirà per pesare più dell’Imu, ma ciò che è davvero grave è che questa tassa inciderà in modo più pesante sulle famiglie a reddito medio-basso rispetto a quelle con reddito elevato». E questo perché, per effetto delle minori detrazioni, «chi possiede una abitazione con rendita catastale modesta si troverà a pagare di più rispetto all’Imu, mentre chi è proprietario di un immobile di prestigio sarà avvantaggiato dalla Tasi rispetto alla vecchia imposta». Ma la tassa, aggiunge il Codacons, attende anche le imprese: per aziende, uffici, negozi e capannoni la stangata calcolata dal Codacons sarà superiore a un miliardo di euro. Risultato analogo è quello che emerge da uno studio della Uil, che ha fatto una simulazione su quello che i cittadini dovranno pagare città per città. Per la tipologia di casa in A/3, per 90 famiglie oggetto del campione, la Tasi costerà mediamente 136 euro a fronte dei 111 euro pagati con l’Imu nel 2012, con punte di 249 euro ad Ancona; 199 euro a Rimini; 189 euro a Caserta, Forlì e Frosinone.

Il Presidente della Commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone, va all’attacco e ribattezza la nuova imposta con il nome di “Tassa Renzi”. «La situazione – prevede Capezzone –  sarà ancora più grave nel 2015, quando l’aliquota massima sulla prima casa raggiungerà la soglia astronomica del 6 per mille (con un gettito potenzialmente prossimo ai 10 miliardi)». Insomma, Renzi ha rifilato agli italiani un vero scherzo  da prete, anzi da boy scout.

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