Incontro Renzi-M5S: una giornata immolata sull’altare dello streaming e dell’avanspettacolo
Più che un incontro per tracciare le linee della riforma elettorale, quello tra Renzi e la delegazione del M5S, è parsa una commedia degli equivoci a mero uso propagandistico. Il premier ha blandito i grillini, ha dichiarato di aver attentamente esaminato la loro proposta, li ha elevati al rango di interlocutori, ma nella sostanza non ha concesso nulla alla controparte. «Il Democratellum ( la legge elettorale proposta dal Movimento 5 Stelle ndr) è secondo noi molto interessante sotto tanti aspetti ma gravemente deficitario sotto il profilo della governabilità» (ma bisognerà vedere che cosa ne pensa Berlusconi, visto che le preferenze erano state escluse dal patto del Nazareno). Una mezza concessione c’è stata sulle preferenze, ma solo, anche qui, battendo nuovamente sul tasto della governabilità. Il premier s’è anche permesso di sfottere i grillini, inventando lì varianti semantiche sul nome della proposta grillina, definita anche “Toninellum” e persino “Grande Fratellum”: «Sulla vostra norma delle preferenze negative abbiamo dei dubbi. Il primo è la cancellazione di un nome che è un sistema che esiste solo in Svizzera. Ricorda più la nomination del Grande Fratello».
Da parte sua, la delegazione M5S ha cercato di farsi bella per gli utenti della diretta streaming. «La nostra legge – ha detto gonfiando il petto Luigi di Maio, vicepresidente grillino della Camera – è il primo esperimento al mondo che riesce di legge elettorale scritta con la Rete, ve lo diciamo anche per farvi capire lo spirito con cui veniamo al tavolo: sentiamo un’enorme responsabilità verso cittadini». Alla fine i pentastalleti hanno chiesto un altro incontro con il premier, che ha accettato, ma con una chiosa al veleno: «Siamo d’accordo per un nuovo incontro ma io vi proporrei di arrivarci con le idee chiare». Nonostante questo schiaffo finale, i grillini si sono detti soddisfatti. Sul Blog sono comparsi commenti positivi all’incontro, con elogi sperticati per il giovane di Maio, rappresentato come una sorta di statista. Contenti loro… Per il resto, s’è trattato di una giornata sprecata per i cittadini italiani, che vogliono vedere la soluzione ai problemi e che non meritano spettacoli di bassa politica conditi con frizzi, lazzi e battute semidemenziali.