Il dibattito in Forza Italia. Parla Sisto: primarie necessarie, il consenso deve venire dal basso

5 Giu 2014 12:04 - di Renato Berio

Dentro Forza Italia il dibattito è acceso, anche se i protagonisti si adoperano per smorzare i toni. La controprova? Il fatto che l’ufficio di presidenza del partito non è ancora stato fissato né si conoscono le contromosse per riprendere quei voti che, come ha detto Raffaele Fitto, “sono di elettori nostri che sono rimasti a casa e non hanno votato né Renzi né Grillo”. E proprio Raffaele Fitto è protagonista di questa stagione di discussione che rischia di innescare un pericoloso braccio di ferro (simile, per intenderci, a quelli che in passato hanno costretto alla porta Gianfranco Fini o hanno indotto Angelino Alfano a farsi un partito suo). Un rischio che Fitto e i suoi vogliono assolutamente evitare, come conferma il deputato Francesco Paolo Sisto (che è anche avvocato di Fitto): “Il dibattito sul reclutamento della classe dirigente è essenziale, e non c’è contrapposizione tra cerchio magico e Fitto, è una semplificazione giornalistica”.

Lei è d’accordo con l’idea delle primarie?

Sono d’accordo perché penso che la selezione della classe dirigente debba partire dal basso, debba raccogliere le istanze dell’elettorato. Questa è la strada per tornare allo spirito del ’94.

Ma ci sono resistenze a questa idea. Addirittura i giornali scrivono  che Francesca Pascale ha criticato l’accento di Fitto…

Non faccio proprio caso a questi pettegolezzi. Mi interessa il livello politico del dibattito. Ci sono resistenze all’idea delle primarie ma le resistenze sono utili perché rendono più lucido e chiaro un confronto necessario. È interesse di tutti uscire da questa fase di difficoltà.

Berlusconi leader sempre e comunque?

Berlusconi è e resta il leader. Nessuno ha mai discusso questo punto.

E allora perché chiedete le primarie?

Noi chiediamo le primarie per tutti i ruoli di partito eccetto che per quello di Berlusconi, non dobbiamo trovare un successore di Berlusconi.

Fitto rischia di seguire lo stesso percorso di Alfano?

No, assolutamente. Fitto resta saldamente in Forza Italia, la sua non è una polemica che vuole dividere ma un dibattito che cerca di unire. La sintesi la farà Berlusconi con lo scopo che accomuna tutti noi e cioè ridare smalto al rapporto che abbiamo con il nostro elettorato. Nelle proposte di Fitto non c’è alcuna aggressività, nessuno ha mai pensato a divisioni o a gruppi separati.

Ma lei è contrario a un riavvicinamento di Alfano?

Non sono contrario però gli amici del Ncd non possono tenere il piede in due scarpe. O stanno in maggioranza o stanno all’opposizione.

 

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