Delirio a Cinque stelle: Giarrusso evoca la ghigliottina per chi incassa le tangenti. E il M5S si spacca
«Io per quelli del Mose, dell’Expo e della Tav vorrei la ghigliottina. Ai vari Orsoni e Galan taglierei la testa. In Francia durante la Rivoluzione mica erano barbari, erano evoluti». Il delirio grillino stavolta ha il volto e la voce del senatore del Michele Giarrusso che alla Zanzara, su Radio 24, si spinge fino a evocare la pena di morte. «Con la ghigliottina – dice Giarrusso – la morte è più evocativa. Robespierre ha mandato la Francia nell’età moderna. Si sono sbarazzati di una classe parassitaria che viveva sulle spalle del popolo. Il popolo moriva di fame e loro banchettavano. Non esagero, sono sistemi che si ripetono». Il senatore insiste: «Noi abbiamo ricreato una classe politica parassitaria politica, lì c’erano i nobili oggi si chiama casta. Il taglio della testa significa galera. E non escono, invece noi abbiamo amnistia e indulto», conclude.
Una posizione che fa rizzare i capelli in testa perfino ai colleghi di Giarrusso. Uno di loro, il deputato grillino Walter Rizzetto, si chiede pubblicamente: Giarrusso ci fa o ci è? «Il M5S deve assumere una figura di forza di governo responsabile e moderata nei toni. Farci o esserci? M5S», scrive su twitter, postando parte delle dichiarazioni del senatore cinquestelle Michele Giarrusso che ha evocato l’uso della ghigliottina per arginare la corruzione.