Contrordine compagni! Le scuole private (ora) sono democratiche. Parola di renziano doc

19 Giu 2014 18:16 - di Mariano Folgori

Se ci fosse ancora Guareschi, sicuramente lancerebbe questa battuta: «Controdine compagni, le scuole private sono democratiche!». Va bene che viviamo nella “notte” renziana in cui tutti i gatti sono bigi. Però fa comunque impressione sentire un piddino doc difendere a spada tratta il principio del sostegno alle scuole paritarie. Parliamo di Roberto Reggi, sottosegretario all’Istruzione nonché renziano solerte e ardente. Ecco cosa dice intervenendo al Congresso della Federazione italiana scuole materne (Fism): «Non possiamo più sottrarci dall’affrontare insieme l’emergenza educativa che colpisce profondamente le nostre famiglie. È un’emergenza europea. Perciò non ha più senso dividersi in conflitti ideologici senza futuro. La legislazione deve tenere conto di un sistema misto, pubblico-privato, dove ci sono diverse voci che hanno pari dignità». Reggi – si legge in una nota della Fism – ritiene che «il genitore non dovrebbe mai trovare un servizio al di sotto di una soglia minima di qualità concordata». Per questo «daremo stabilità, certezza di trasferimenti e risorse per garantire una programmazione costante». Per quanto in particolare riguarda  scuole paritarie, il sottosegretario ha parlato di un  conflitto aperto tra Ministero dell’Istruzione e Regioni. «Queste ultime – ha detto – vorrebbero avocare a sé parte dei contributi per le scuole paritarie per distribuirli secondo criteri regionali. Non condivido questa soluzione poiché è necessario garantire omogeneità nei trasferimenti di fondi. Altrimenti rischiamo di avere Regioni di serie A e Regioni di serie B e di ritardare il trasferimento dei fondi compromettendo la presenza delle scuole paritarie non profit».

Più che giusto il principio affermato da Reggi. Senonché viene spontaneo chiedersi che cosa sarebbe accaduto se gli stessi concetti, utilizzando financo le stesse parole, li avesse espressi un esponente della amggioranza al tempo del governo di centrodestra. Sarebbe scoppiato il finimondo, come peraltro scoppiò quando in Italia fu sancito il principio liberale e democratico del sostegno alle scuole paritarie. Perché oggi i veementi bardi della scuola pubblica tacciono? Dove oggi sono gli intransigenti del laicismo? Intendiamoci, è tanto di guadagnato se non si fanno polemiche. Solo che è amaro pensare che un principio di buon senso abbia impeigato tanto tempo a farsi serenamente accettare. Le ideologie sono morte. Ma, per molti, solo quando governa la sinistra.

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