Se un bacio sulla guancia diventa “affronto” alle donne islamiche: polemiche da Teheran a Cannes
Un bacio castissimo scandalizza l’Iran. Leila Hatami, attrice iraniana e membro della giuria del Festival di Cannes, ha salutato con un bacio sulla guancia il presidente della manifestazione, Gilles Jacob. Un gesto semplice ma che ha provocato l’ira del governo: ripreso da Canal+, è stato visto dal viceministro della Cultura di Teheran, Hussein Nushabadi, come un affronto alla “castità” delle donne della Repubblica islamica. Nushabadi ha parlato della “inopportuna presenza” dell’attrice al festival «non in linea con le nostre credenze religiose». «Chi partecipa a eventi internazionali deve tenere in considerazione la credibilità e la castità degli iraniani, in modo che non si diffonda nel mondo una cattiva immagine delle donne», ha sentenziato il viceministro. Secondo l’interpretazione della legge islamica iraniana (la sharia), in vigore dalla rivoluzione del 1979, a una donna è “haram” (proibito) avere contatti fisici con un uomo al di fuori della propria cerchia familiare al massimo li può avere con zii e nipoti. E ne sa qualcosa anche Mahmud Ahmadinejad criticato un anno fa per aver abbracciato la pur anziana madre del defunto leader venezuelano Hugo Chavez. Il viceministro Nushabadi ha sottolineato che «gli artisti dovrebbero tener conto della considerazione di cui gode il loro paese al fine di non essere sfruttati dai nemici». Il comportamento di Leila Hatami avrebbe così offuscato l’immagine della donna iraniana che l’Islam vuole casta. Hatami è l’attrice più nota a livello internazionale del cinema iraniano: ha vinto l’Orso d’argento come migliore attrice al Festival del cinema di Berlino e al Prix d’interprétation féminine del Montreal World Film Festival ma è soprattutto famosa per il ruolo da protagonista nel film Una Separazione di Asghar Farhadi che vinse nel 2012 l’Oscar come miglior film straniero. A difendere l’attrice è lo stesso presidente del Festival. «Quel bacio è un’usanza tipica in Occidente. Sono io che ho baciato Leila Hatami», ha scritto su Twitter. «In quel momento lei rappresentava per me tutto il cinema iraniano». Aggiungendo poi in un secondo tweet: «Questa polemica basata su un’usanza tipica in Occidente non ha motivo di esistere».