Parla Alfano: linea dura contro gli ultrà, lo Stato non tratta con le curve
Parla il ministro degli Interni. E usa toni duri e al tempo stesso rassicuranti, per cercare di mettere ordine nelle polemiche che si sono scatenate dopo la finale di Coppa Italia. Angelino Alfano ha intenzione di usare la linea dura: “Mi rendo conto che la proposta è molto forte e dura. Stiamo pur sempre parlando di misure di polizia: renderle eterne è difficile, ma la mia idea è che occorre inasprire le misure contro i violenti. Ad esempio raddoppiando il Daspo in caso di recidiva. Oggi è 5 anni più 5; si potrebbe fare 5 più 10”. “Va poi allargato a chi – prosegue Alfano – al di là del fatto sportivo, dia problemi di turbativa di ordine pubblico, colpendo, ad esempio, un ultras già noto per i comportamenti allo stadio e che poi ti vandalizza un’area di servizio. O ancora, prevedendo un Daspo preventivo per il branco, non solo per il capobranco. In questo caso, colpendo chi sia protagonista di atti intimidatori connessi ad evento sportivo e commessi in gruppo”.
In un’intervista a Rtl il ministro degli Interni ha assicurato che “lo Stato c’è, è forte e non fa trattative con le curve”. “All’Olimpico – ha spiegato – la tensione è scoppiata per fatti verificatisi a tre-quattro chilometri dallo stadio. Perciò il capitano del Napoli Hamsik è andato a dire alla Curva non ‘datemi il permesso di giocare’, ma che il tifoso napoletano non era stato ferito in un contesto collegato a faide tra tifoserie”. “Lo Stato – ha sottolineato Alfano – si è battuto contro la mafia, figuriamoci se può avere paura di qualche facinoroso, di qualche belva travestita da tifoso, che va in giro per le città con catene e spranghe. Lo Stato è più forte di chi vuole batterlo”. Alfano ha raccontato di avere anche lui, oltre al premier Renzi, telefonato alla vedova di Raciti: “Quella maglietta mi ha indignato ed ho telefonato alla vedova Raciti per dire che noi ci sentiamo tutti Raciti ed è inaccettabile che le divise e l’onore dei poliziotti vengano messi in discussione. Io sto dalla loro parte”. (Il capotifoso Genny ‘a carogna indossava una maglietta con la scritta Speziale libero. Speziale è il giovane condannato per la morte dell’agente Filippo Raciti nel 2007).
Nessuna trattativa dunque, dice Alfano. E la tesi sostenuta dal Viminale trova indiretta conferma nelle parole di Genny, Gennaro De Tommaso, al Mattino: ”Hamsik è venuto da noi solo per rassicurarci sulle condizioni del nostro amico, per dirci che poteva farcela. Lo stesso messaggio che ci hanno dato le forze dell’ordine. Abbiamo parlato con tutti con calma e rispetto, senza minacce o provocazioni. Non c’è stata alcuna trattativa tra la Digos e la curva sull’opportunità di giocare”.