L’ultimo show di Renzi è amaro: Piazza del Popolo non si riempie e c’è anche chi lo contesta

22 Mag 2014 21:23 - di Gabriele Alberti

Pensava di fare un bagno di folla il premier Matteo Renzi giunto a piazza del Popolo, ma è rimasto deluso. Come dimostrano le immagini. Anche se lui, ostentando sicumera, esordisce così: «Stanno discutendo di elezioni europee solo per capire di chi vincerà. Il problema è risolto perché le elzioni le vinciamo noi e non lo dico perché dobbiamo fare training autogeno ma perché è la realtà dei fatti». La piazza non è piena come si attendeva ed è stato anche contestato, ma ugualmente risponde ad alcuni manifestanti del Movimento per la casa che, con trombette e fischietti, provano a sovrastare la sua voce: «Se qualcuno pensava che avessimo paura, anche oggi dimostriamo che la piazza è casa nostra», ribatte. Alcuni militanti del movimento per il diritto all’abitare hanno cercato di srotolare uno striscione ma sono stati portati in questura per essere identificati. Non c’era solo gente plaudent. Tra le bandiere del Pd sono in molti a mostrare cartelli con scritte “esodati, pensionati, precari”. Renzi non se ne cura e parte con l’attacco a Beppe Grillo: «Quando dice “daremo a tutti il reddito di cittadinanza” fa bene, perché segna la profonda differenza tra noi e loro. Noi non vogliamo dare a tutti il reddito di cittadinanza, vogliamo dare a tutti il lavoro, perché lavoro è dignità». E ancora: «Quando ho perso le primarie del Pd mi sono sentito a casa mia perché Bersani non mi ha cacciato, non ha fatto un post sul blog. Sono rimasto a casa, una casa in cui si può anche perdere e quando ho vinto ho sentito la lealtà di chi non era con me alle primarie». Poi passa aall’Europa. «Uscire dall’euro porterebbe solo disperazione ma questa Europa va cambiata. L’Europa non è un luogo diverso da quello dal quale partiamo, quelli che ci dicono usciamo dall’Europa non si rendono conto che ci condannerebbero a un futuro di disperazione. Però questa Europa va cambiata». Insomma, nulla che non avesse già ripetuto in altro occasioni. «In questi anni l’Europa ha smesso di identificarsi coi nostri sogni», ha aggiunto, «è diventata un insieme di austerity, di vincoli. È mai possibile che l’Europa faccia le regole per la pesca del pesce spada e del tonno e non si renda conto che ci sono i barconi con i bambini a bordo? Noi quei bambini li vogliamo salvare».

 

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