I bambini “costretti” a omaggiare Marino e Renzi: la scena (disgustosa) si è ripetuta

23 Mag 2014 19:43 - di Francesco Signoretta

Ci risiamo, i bambini – un esercito di bambini – portati alla corte di Re Ignazio Marino, come nelle settimane scorse erano stati portati alla corte di Re Matteo Renzi. Obbligati ad applaudire e a cantare, a sorridere e a gioire. Con le maestre festose a consigliargli le strofette giuste, per omaggiare Sua Maestà. Sudditi inconsapevoli del Regno che non c’è, sulle tracce di Peter Pan. La sinistra è anche questa. O forse è solo questa. A Palazzo Chigi le maestre (del Pd) con la scusa della gita scolastica fanno tappa sotto le finestre di Renzi invocandolo, aspettando che si affacci, un po’ come Romeo aspettava Giulietta. Tutto all’insaputa dei genitori. L’ultimo squallido episodio in Campidoglio, dove oltre mille bambini delle scuole elementari e medie hanno incontrato il sindaco di Roma. E Marino non  ha perso l’occasione per giocare la parte dell’uomo virtuoso che va in bicicletta. «Vi avevamo promesso che avreste incontrato il sindaco – ha detto Roberto Tricarico dello staff di Marino – e abbiamo mantenuto la promessa. Palazzo Senatorio è la casa delle romane e dei romani, è casa vostra». Fin qui tutto scontato. Ma poi Marino, volendo rendersi conto se scolari e studenti in erba sapessero che lui usa la bici ha chiesto quanti dei presenti ne avessero una. Scontata l’alzata di mano di quasi tutti. E allora giù con le promesse, che non costano nulla: «Da quest’anno aumenteremo di moltissimi chilometri le ciclabili – ha detto Marino – molte saranno nei parchi e vogliamo avviare dei progetti per cui si possa tornare ad andare a scuola in bici». E ancora: «Avete mai sentito parlare della raccolta differenziata? Vi daremo il patentino del sindaco per “multare” chi non la fa bene a casa». Una scena che ha del patetico. Resta il fatto che va avanti la strategia della sinistra mirata all’indottrinamento dei bambini: a scuola le favole gay, sui documenti si cancellano le parole “madre” e “padre”, le gite scolastiche si fanno per incontrare gli esponenti del Pd. Complimenti alle maestre “compagne”, che forse non sanno che l’Italia non è la Corea. E che i bambini preferisco Spiderman a Marino e Violetta alla Boldrini.

 

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