Forza Italia appoggia i referendum leghisti. Prove di dialogo, ma per l’alleanza c’è tempo
Ricostruire il centrodestra. Partendo da dove? È Giovanni Toti, intervenendo alla Telefonata di Maurizio Belpietro, a dettare la linea agli azzurri: il primo passo politico è il dialogo con la Lega sui referendum, quello sull’immigrazione e quello sull’abolizione della legge Fornero. Toti sottolinea anche che tra Forza Italia e il Front national di Marine Le Pen le posizioni restano distanti ma è all’Italia che guarda il progetto messo in campo faticosamente da Silvio Berlusconi. Prove di dialogo con la Lega movimentista modello Salvini, che ha rivelato una forza d’attrazione da guardare con interesse. È seguita una conferenza stampa a Montecitorio (alla quale Berlusconi non ha però preso parte) con lo stesso Salvini, Toti e i capigruppo di FI Brunetta e Romano.
“Siamo qui – ha spiegato Toti – con una delegazione con Forza Italia ai massimi livelli indicata da Berlusconi per sottoscrivere 2 dei 6 referendum della Lega ed invitare i nostri iscritti a farlo. Come ho detto e ribadito riteniamo opportuno che dopo le elezioni si apra un dialogo con tutte le forze alternative al centrosinistra”. “Con la Lega – aggiunge – condividiamo delle alleanze sui territori ed anche le diagnosi su molti mali dell’Europa. Sulle cure abbiamo opinioni diverse, ma riconducibili ad una sintesi”. Toti spiega che “non c’è fretta” a proposito delle alleanze “la fretta ce l’abbiamo nel riallacciare dialogo a partire dalle cose concrete. Spero che dopo i referendum il dialogo continui anche su altri punti”. Matteo Salvini non chiude la porta ad una possibile alleanza futura ma invita a non accelerare i tempi: “Cominciare un percorso? Speriamo. Con Forza Italia governiamo bene in diverse realtà e li appoggeremo per i ballottaggi. Nessuno di noi però vuole fare passi affrettati, né riproporre una sommatoria di sigle. Se ci sarà un’alleanza partirà da progetti concreti e proposte. Le primarie del centrodestra? Chissenefrega, facciamo prima il progetto”.
Una mossa, quella di Forza Italia, su cui si abbatte la scomunica di Angelino Alfano: se Forza Italia diventa lepenista, afferma, per noi si aprono importanti spazi nell’elettorato moderato. Salvini non se ne cura più di tanto: è meglio che stiano al governo, ribatte, “altrimenti spariscono”.