Berlusconi: «È un governo di dilettanti allo sbaraglio che promettono mari e monti»

22 Mag 2014 21:12 - di Roberto Mariotti

Gli italiani scendano di nuovo in campo e tornino protagonisti con il loro voto.  Dal palco dell’Eur in una Roma assolata e quasi estiva, Silvio Berlusconi sfodera uno dei suoi repertori migliori e invita supporter e militanti di Forza Italia ad uno sforzo supplementare. Proprio per convincere delusi e indecisi. «Gli italiani – ha spiegato il presidente di FI – ragionino: sto meglio adesso, dopo tre anni di governo della sinistra, o tre anni fa quando governava Berlusconi?». Comunque la si pensi, i dati sono impietosi, ha aggiunto il Cavaliere dato che «in tre anni abbiamo un milione e trecentomila nuovi poveri e disoccupati». E’ perciò tempo di agire e non di rimanere passivi alla finestra. Dopo aver confermato che Forza Italia è e rimarrà all’opposizione di un governo che fa le stesse cose che ha sempre fatto la sinistra Silvio Berlusconi ha sottolineato la «grande delusione» rappresentata da Matteo Renzi e dal suo governo. Un esecutivo di dilettanti allo sbaraglio, che ha promesso mari e monti, che si è esposto per più di una dozzina di impegni senza realizzare nulla di concreto. «Queste elezioni di domenica sono un referendum su quello che è anche il nostro giudizio sul terzo governo non eletto dai cittadini» ha perciò ammonito il Cavaliere che non si è sbilanciato sulle ipotesi di dimissioni dell’esecutivo in caso di insuccesso elettorale della maggioranza perché, ha aggiunto, «c’è molta incertezza su quanto può succedere». «Siamo dentro uno Stato ed un sistema che non è più una vera democrazia» ha aggiunto il leader di FI che ha invitato gli elettori a ragionare sul presente, sul fatto che «viviamo un momento difficile. Nessuno è sicuro dei propri diritti». Ciò in quanto son venute meno alcune libertà e perché «abbiamo a che fare con la possibilità che senza un processo e senza prove si venga consegnati alle patrie galere». Liquidato Grillo con il giudizio lapidario già più volte espresso «pericoloso per la democrazia» il Cavaliere ha nuovamente invitato tutti alla massima mobilitazione, a far opera di convincimento nei quartieri e nei posti di lavoro, sfruttando al meglio queste ultime ore di campagna elettorale. E ha concluso ricordando a quanti hanno paragonato il giovane Matteo Renzi al Silvio Berlusconi della prima discesa in campo che «l’originale è sempre meglio della copia».

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