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Berlusconi: c’è il pericolo di una svolta autoritaria. E non esclude il ritorno alle larghe intese

Berlusconi: c’è il pericolo di una svolta autoritaria. E non esclude il ritorno alle larghe intese

Politica - di Redazione - 21 Maggio 2014 alle 09:43

La fatidica domanda l’ha fatta Jeremy Paxman, giornalista della Bbc, noto per il suo stile di intervistatore incalzante: «È vero che ha definito Angela Merkel culona… ?». A Newsnight, programma di punta della seconda serata della Bbc Silvio Berlusconi ha risposto: «Io non ho mai, in vent’anni di politica, insultato nessuno». E ha continuato: «È stato inventato da qualcuno che voleva mettere Angela contro di me. È chiaro che non ero un personaggio comodo e ho avuto il coraggio di oppormi ad alcune proposte che venivano dal duo Merkel-Sakozy». Paxman ha poi proseguito rievocando l’episodio in cui Berlusconi face “cucù” ad Angela Merkel: «Ma lei si è divertita – ha risposto Berlusconi – Ho spiegato perché l’ho fatto: ero stato a San Pietroburgo per incontrare Putin, lui si nascose dietro un pilastro, io andai verso la porta e lui mi fece “cucu”. I rapporti erano tali con Merkel che quando venne a Trieste pensai a quello che aveva fatto Putin e feci lo stesso. E poi spiegai che era stato Putin a farlo a me qualche giorno prima. Ma questo per dirle il rapporto che esisteva tra noi». Con Sarkozy era diverso, ha spiegato ancora Berlusconi: «Ha temuto che la mia amicizia con Gheddafi portasse la Libia ad interrompere la fornitura di petrolio e gas alla Francia e ha deciso di muoversi per primo all’attacco della Libia e di Gheddafi, e io credo che sia stato un grande errore».  Nell’intervista si è parlato anche di Europa: «C’è bisogno di cambiamenti radicali altrimenti la situazione economica porterà noi e altri paesi ad abbandonare l’euro». Quindi la Bce secondo Berlusconi deve combattere l’inflazione e diventare in tutto e per tutto una banca centrale «come la banca d’Inghilterra o la Federal Reserve o la banca del Giappone».

Di politica italiana l’ex premier ha parlato stamane ad Agorà tornando sul pericolo dell’autoritarismo rappresentato da Grillo, paragonato a Stalin, Pol Pot e Robespierre: “Davanti a noi c’è il pericolo di un autoritarismo di Grillo o di Casaleggio”. “Questo tipo di autoritarismo – ha proseguito – nasce quando un Paese è in crisi economica, quando la povertà e la disoccupazione aumentano e quando le regole della democrazia non sono più pacifiche”. Berlusconi è ritornato sulla propria affermazione secondo la quale Grillo ha la stessa impostazione di Hitler: “Hitler diceva ‘siamo in crisi perché dentro di noi ci sono dei nemici da eliminare, gli ebrei’; Grillo dice la stessa cosa ‘eliminiamo il Parlamento e facciamo dei processi politici in piazza a imprenditori, ai giornalisti e ai politici’ “. Se questo pericolo dovesse rafforzarsi, Berlusconi non ha escluso il ricorso alle larghe intese già sperimentate con il governo Letta.

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21 Maggio 2014 alle 09:43