Ultimo giro di whisky al Roxy Bar: chiude a Bologna lo storico locale di “Vita Spericolata”
Niente più whisky al Roxy Bar. Lo storico locale di Bologna immortalato da un verso della celeberrima Vita Spericolata di Vasco Rossi nel 1983 chiude i battenti. Troppe spese: non c’è stato niente da fare per salvare uno dei ritrovi della cultura pop della città, al civico 9 della centralissima via Rizzoli: da oggi insegne spente e serrande abbassate nel silenzio generale. Il titolare, che aveva rilevato il bar nel 2012 dalla gestione dei tre soci storici, è costretto a gettare la spugna come ha annunciato dalle colonne de Il Resto del Carlino. Una resa amara che suona come una sconfitta per tutta la città: chi arriverà sotto le Due Torri pensando al Blasco e a una “vita piena di guai” dovrà accontentarsi di un selfie davanti al locale chiuso, un’icona citata in tutte le guide turistiche e sul sito di Bologna Welcome. Salvatore Giovinazzo, 42 anni, originario della provincia di Cosenza, non ce la fa: costi troppo alti e incassi scarni che non bastano a coprirli. «Ho fatto enormi sacrifici per comprare questo bar — allarga le braccia il titolare — ma ora non ci si sto più dietro». Ha fatto due conti con il commercialista e ha deciso a malincuore: «Ringrazio i ragazzi che hanno lavorato con me e tutti i clienti che ho servito, ma chiudo. Ho avvertito i dipendenti che da oggi non lavoriamo più. Nulla può farmi cambiare idea». Lo so che è un locale storico — si rammarica Salvatore — so che sarà un lutto per i tanti fan di Vasco, le firme sui muri ci sono ancora tutte e resteranno lì, sono intoccabili. E poi ci troveremo come le star a bere del whisky al Roxy Bar: in pochi sanno che il nome, citato nel 1959 nella canzone Che notte portata al successo da Fred Buscaglione, è stato inventato dal rocker modenese, il locale infatti non esisteva. Chissà che ora Vasco non decida di correre ai ripari per resuscitare un piccolo grande mito degli anni Ottanta.