Twitter “mon amour”. All’alba Matteo torna a cinguettare alla «faccia dei gufi». Vietato contestare
Colpito nell’orgoglio Matteo Renzi interrompe il lungo digiuno della rete e torna a cinguettare all’alba come un usignolo. A meno di ventiquattr’ore dalla rampognata di Repubblica che ieri aveva stigmatizzato l’assenza del premier dall’amato twitter, il premier demolitore si rifà con gli interessi. Così lo troviamo alle ore 6,29 postare con baldanzosa
energia il suo verbo mattutino contro le Cassandre del governo: «Il Def mantiene tutti gli impegni che ci eravamo presi, alla faccia dei gufi. Inizia a pagare chi non ha mai pagato. Si cambia verso». Il ghiaccio è rotto, lo smartphone torna bollente e può ripartire il rito della democrazia digitale e il dialogo a 360 gradi con gli italiani del quale Renzi ha fatto la sua stella polare. #CambiaVerso#80euro: linguaggio diretto, rigorosamente del tu, Matteo torna ad aprire la “sua casa” virtuale ai suoi follower rimasti a secco di risposte negli ultimi giorni. Da oggi si riparte e i social network dovranno rassegnarsi all’indondazione di hastag, piroette verbali e battute velenose dell’uomo “che va di corsa” e riversa sulla rete il suo ipertrofico attivismo accreditando l’immagine del premier operaio che non dorme mai e lavora per gli italiani fino al mattino. «Sicuro che quelle del governo non sono solo mosse da campagna elettorale?, chiede un improvvido internauta. «Sì, progetto serio, pluriennale», risponde secco il premier generando un botta e risposta con i seguaci che osano mettere in dubbio i suoi impegni. Nel Def «non c’è traccia di lotta all’evasione» è una delle prime obiezioni. «Vedrai, vedrai sull’evasione…», risponde Renzi citando Luigi Tenco per creare il giusto alone di mistero sulle prossime mosse. Non va meglio a chi insinua il dubbio che gli interventi spot di Palazzo Chigi siano “una tantum”. Lapidaria la risposta di Renzi: “Una tantum cosa?”. Non risponde invece a uno dei primi commenti: «Sei proprio scollegato dalla società reale! L’elemosina falsa mentre distruggi sanità istruzione welfare non incanta nessuno». Nessun dialogo con chi ironizza «se mi dai 83 euro mi pago una cena per due stasera: non posso rinunciare al limoncello». E sul comparto Difesa? «Oggettivamente è un settore dove si può tagliare», dice Renzi rispondendo a chi gli chiede di smetterla di «parlare di tagli alla Difesa come panacea dei mali italiani perché l’Italia deve essere un Paese con con ambizioni». Ma attenzione – rettifica il premier – «Non confondere le giuste ambizioni con gli sprechi…». Tra le domande anche quella sulla scommessa con Bruno Vespa sui pagamenti della pubblica amministrazione entro il 21 settembre. «Spero 🙂 21 settembre» risponde il premier con la faccetta sorridente che utilizzano gli adolescenti nelle loro chat. E siccome Matteo è uno che non si ferma mai (non hanno capito che che appena raggiungo un obiettivo, rilancio subito…) in queste ore annuncia la prossima campagna online dal titolo e tu cosa taglieresti?, «Chiediamo ai cittadini di segnalarci gli sprechi, gli enti inutili, le complessità burocratiche, i privilegi odiosi… Non sarà una consultazione propagandistica: daremo risposte, prenderemo provvedimenti concreti».