Roma ostaggio degli antagonisti: negozi chiusi, tendopoli a Porta Pia e 1500 agenti in campo

11 Apr 2014 17:42 - di Redazione

Negozi serrati, 1500 agenti in strada, palazzi del potere presidiati per evitare assalti, stazioni della metropolitana chiuse. Così Roma affronterà il corteo degli antagonisti che domani attraverserà la città, da Porta Pia alla zona universitaria, passando per le vie del centro. Fra No Tav, No Muos e movimenti per la casa

sono attesi 20mila manifestanti, che hanno già chiarito con quale spirito caleranno sulla Capitale. «Sarà un corteo deciso, non si può fare con le rose in mano», ha detto Paolo Divetta, uno dei leader del movimento arrestato a febbraio per gli scontri avvenuti in via del Tritone il 31 ottobre. Al centro della protesta ci sono il Jobs Act, il piano casa, le politiche economiche del governo e il premier Matteo Renzi che «vogliamo sbugiardare», ha detto un altro leader del movimento, Luca Fagiano, anche lui finito ai domiciliari per i disordini dello scorso autunno. Il Pd è nel mirino tanto quanto le politiche del governo. Nella notte i circoli di Talenti, dell’Alessandrino e di Centocelle sono stati imbrattati con scritte d’insulti, che andavano da «Pd infami, verso il 12 aprile», firmato con falce e martello, a «Servi delle banche» fino a «D’Ausilio infame», riferito al capogruppo in consiglio comunale, già vittima di un blitz alcuni giorni fa nella sede dei gruppi consiliari in via delle Vergini. Appena l’altro giorno il sindaco Ignazio Marino aveva auspicato che il corteo si potesse svolgere serenamente, lasciando spazio a chi voleva manifestare davvero e isolando i violenti. Invece il clima è tale che le forze dell’ordine hanno dovuto predisporre un piano straordinario di pattugliamento che comprende anche stazioni ferroviarie e aeroporti e che, nelle strade del corteo, comporterà controlli dei cassonetti della spazzatura, delle auto in sosta e di tutti i potenziali nascondigli per oggetti che potrebbero essere usati come armi improprie. Fra le zone considerate più a rischio vi è proprio il posto da cui partirà il corteo: piazzale di Porta Pia. La piazza è stata scelta dai manifestanti perché vi si affaccia il ministero delle Infrastrutture, responsabile del piano casa e delle grandi opere, e già dall’altro giorno è ingombrata non solo dai gazebo, ma anche dalle tende dei manifestanti, con tutti i disagi che questo comporta.

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