Nozze gay, la Procura di Grosseto ricorre contro il riconoscimento autorizzato dal Tribunale

10 Apr 2014 19:56 - di Redazione

Il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, impugnerà la sentenza con cui il Tribunale cittadino ha imposto al Comune il riconoscimento del matrimonio tra due uomini italiani, celebrato il 6 dicembre 2012 negli Stati Uniti. «Per fortuna esiste una sentenza della Cassazione che dice chiaramente che non si può fare.

Stiamo predisponendo le motivazioni della nostra impugnazione in appello che sarà fatta il prima possibile», ha spiegato Verusio. Il tribunale di Grosseto, invece, aveva sostenuto che nel codice civile «non è individuabile alcun riferimento al sesso in relazione alle condizioni necessarie» alle nozze. La vicenda prende le mosse da un ricorso dei due uomini, un giornalista e un architetto di 68 e 57 anni, che l’11 giugno dello scorso anno chiesero al Comune di Grosseto di trascrivere le nozze nel registro di stato civile. L’Ufficiale si rifiutò, spiegando che «la normativa italiana non consente che persone dello stesso sesso possano contrarre matrimonio». Da qui il ricorso, accolto dal giudice di Grosseto nonostante anche il pm fosse contrario. La sentenza, oltre che con quella bizzarra interpretazione del codice civile, è stata motivata anche con il fatto che non sarebbe «previsto nel nostro ordinamento alcun impedimento derivante da disposizioni di legge alla trascrizione di un atto di matrimonio celebrato all’estero». Per la Cei si è trattato di una decisione che «suscita gravi interrogativi», di uno «strappo» e di una «pericolosa fuga in avanti». «Il matrimonio è l’unione tra un uomo e una donna», hanno ribadito i vescovi, guadagnandosi l’accusa di esercitare «l’ennesima grave interferenza su questioni che riguardano il diritto, i diritti civili e le libertà dei cittadini italiani» da parte Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center. Le realtà del mondo omosessuale e i partiti della sinistra avevano accolto la sentenza di Grosseto come una rivoluzione, in grado di spianare la strada a una istituzionalizzazione delle nozze tra persone dello stesso sesso. La decisione del Tribunale di Grosseto «può aprire una fase nuova nel dibattito sul tema», ha detto il presidente nazionale dell’Arcigay, Flavio Romani, non tenendo conto però della giurisprudenza.

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